venerdì 14 novembre 2014

Il Periodo dei conflitti religiosi e ideologici


Il Periodo dei conflitti religiosi e ideologici (1648-1789)
Il periodo dei conflitti religiosi e ideologici abbraccia i 140 anni che vanno dal saldo consolidamento del Protestantesimo col trattato di Westfalia del 1648 fino alla Rivoluzione Francese del 1789. L'uomo moderno, continuando a seguire i desideri interiori ed esteriori provenienti dalla natura originale, andò incontro a divisioni teologiche e dispute filosofiche, che l'esercizio della libertà di fede e di pensiero faceva emergere.
Com'è stato già approfondito, Dio ha condotto la provvidenza di restaurazione, per tutto il corso della storia, separando ripetutamente coloro che rappresentavano Abele da coloro che rappresentavano Caino, dal livello individuale a quello mondiale. Negli Ultimi Giorni, questo mondo caduto è diviso in un mondo comunista di tipo Caino e uno democratico di tipo Abele. Proprio come, nella famiglia di Adamo, se Caino si fosse sottomesso e avesse obbedito ad Abele, si sarebbe stabilita la fondazione di sostanza, negli Ultimi Giorni il mondo di tipo Caino deve sottomettersi al mondo di tipo Abele per stabilire la fondazione mondiale di sostanza, necessaria per poter ricevere Cristo al Secondo Avvento e realizzare il mondo unificato. Per questo scopo, le due visioni della vita, che più tardi sarebbero maturate in questi due mondi, dovevano svilupparsi in questo periodo.
2.1 La Visione della Vita di tipo Caino.
La ricerca degli aspetti esteriori della natura originale suscitò innanzi tutto un movimento per far rinascere l'antica tradizione dell'Ellenismo e diede vita all'umanesimo del Rinascimento. Quest'ultimo si contrappose alla cultura medievale, elevando la dignità dell'uomo e il valore della natura al di sopra della devozione a Dio e dello zelo religioso. La mente medievale aveva privilegiato l'obbedienza a Dio, sminuendo nel contempo la natura e considerando il corpo umano vile e persino peccaminoso. Il Rinascimento stabilì un nuovo punto di vista sulla vita, che esaltò il valore dell'uomo e della natura e cercò di comprenderli attraverso la ragione e l'esperienza, la logica e la sperimentazione. Spronata dal progresso delle scienze naturali, questa visione della vita diede origine alle due principali scuole della filosofia moderna: il razionalismo, basato sul metodo deduttivo, e l'empirismo, basato sul metodo induttivo.
Il razionalismo, fondato dal filosofo francese René Descartes (1596-1650), sostenne che la ricerca della verità poteva fondarsi solo sulla ragione innata dell'uomo. Dopo aver posto in dubbio tutte le verità tramandate dalla storia e dalla tradizione, Descartes rimase soltanto con la sua ragione, come si comprende dalla sua frase "cogito, ergo sum" e, partendo da questo principio, adoperò il metodo deduttivo per affermare la conoscenza del mondo esteriore. Anche se Descartes, basandosi sulla ragione, accettò e cercò di dimostrare l'esistenza di Dio, i successivi razionalisti finirono per metterla in dubbio o persino negarla.
Il filosofo inglese Francis Bacon (1561-1626), fondatore dell'empirismo, sostenne che la verità può essere indagata solo tramite l'esperienza personale. L'empirismo affermò che la mente umana è come un foglio bianco (tabula rasa) e, per giungere ad una nuova conoscenza, occorre liberarsi di tutti i pregiudizi e cercare di comprendere la verità attraverso l'esperienza e l'osservazione del mondo esteriore. Il razionalismo, valorizzando la ragione umana e allontanandosi da Dio, e l'empirismo, esaltando l'esperienza umana e la scienza sperimentale, combatterono entrambi il misticismo e la superstizione; utilizzando uno la ragione, l'altro l'osservazione empirica per guidare la vita umana, tesero entrambi a dividere l'uomo e la natura da Dio. Il Rinascimento promosse queste due correnti di pensiero, radicate nell'umanesimo, e, invece di favorire l'inclinazione interiore alla ricerca di Dio, generò una visione della vita che incoraggiava l'uomo a seguire scopi meramente esteriori. Poiché bloccava la strada verso Dio e conduceva al regno di Satana, la definiamo la visione della vita di tipo Caino. 
Al volgere del diciottesimo secolo, la visione della vita di tipo Caino aveva demolito le verità tramandate dalla storia e dalla tradizione. Si cominciò a sottoporre ogni aspetto della vita umana al vaglio della ragione e dell'osservazione empirica; fu totalmente screditato tutto ciò che poteva essere considerato irrazionale o ultraterreno, compresa la fede nel Dio della Bibbia, e le energie dell'uomo si indirizzarono strettamente alla vita pratica. Questi furono i caratteri ideologici dell'Illuminismo, che si sviluppò dalle due correnti dell'empirismo e del razionalismo e fu la forza trainante della Rivoluzione Francese.
Il deismo, fondato dal filosofo inglese Edward Herbert (1583-1648), fu un esempio di questa visione della vita di tipo Caino. Il deismo propose una teologia interamente radicata nella ragione umana, rifiutando la nozione che potesse esserci qualsiasi armonia tra rivelazione e ragione, come sosteneva l'opinione tradizionale, seguita sin dai tempi di Tommaso d'Aquino. Il deismo confinò Dio al ruolo di un Creatore che, messo in moto l'universo, lo aveva poi lasciato funzionare autonomamente, secondo le leggi naturali da Lui fissate. Il Deismo negò che l'uomo avesse bisogno di rivelazioni divine o miracoli.
All'inizio del diciannovesimo secolo il filosofo tedesco G.W.F. Hegel (1770-1831) fece una completa sintesi dell'idealismo del secolo precedente. Peraltro molti suoi discepoli, influenzati dall'ateismo e dal materialismo dell'Illuminismo francese, formarono la scuola della sinistra hegeliana, che capovolse la logica della dialettica di Hegel. D.F. Strauss (1808-1874), un esponente della sinistra hegeliana, scrisse La vita di Gesù, in cui contestò i resoconti biblici dei miracoli di Gesù come fantasticherie dei suoi creduli seguaci. Ludwig Feuerbach (1804-1872) sostenne ne L'essenza del Cristianesimo che Dio non sarebbe altro che la proiezione dell'intrinseca natura psicologica degli uomini. Le loro tesi divennero le fondamenta dell'ateismo e del materialismo moderni.
Karl Marx (1818-1883) e Friedrich Engels (1820-1895) diedero forma sistematica alla logica della sinistra hegeliana nel materialismo dialettico. Influenzati da Strauss e Feuerbach, ma anche dal socialismo francese, essi combinarono il materialismo dialettico con l'ateismo e il socialismo, creando l'ideologia del comunismo. In questo modo, la visione della vita di tipo Caino, nata dal Rinascimento e cresciuta attraverso l'Illuminismo ateo e materialista, raggiunse la sua maturità con l'ideologia pagana del marxismo, che sarebbe divenuta la pietra angolare dell'odierno mondo comunista.
2.2 La Visione della Vita di tipo Abele
Taluni, interpretando la storia secondo la visione della vita di tipo Caino, considerano il progredire storico dal mondo medievale a quello moderno come un processo che alienò gli uomini da Dio e dalla religione. La natura originale, però, non ricerca soltanto i valori esteriori, ma anche quelli interiori. Sulla fondazione degli uomini medievali, sollecitati dalla natura originale a ricercare i valori interiori, sorse un movimento per la rinascita dell'Ebraismo, che diede i suoi frutti nella Riforma Protestante. La Riforma generò filosofie e insegnamenti religiosi che svilupparono una visione della vita multidimensionale, intesa a realizzare nell'uomo la natura originale datagli da Dio, e che definiamo come la visione della vita di tipo Abele. Mentre la visione della vita di tipo Caino si allontanò da Dio e dalla fede, la visione della vita di tipo Abele guidò l'uomo moderno a ricercare Dio in modo più profondo e consapevole.
Il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) analizzò filosoficamente la ricerca interiore ed esteriore della natura originale, introducendo la visione della vita di tipo Abele nell'ambito filosofico,3 e, nella sua filosofia critica, assimilò le contrastanti teorie dell'empirismo e del razionalismo. Secondo Kant, le nostre varie sensazioni derivano dal contatto con oggetti esterni che, da soli, possono darci il contenuto della cognizione, ma non concretizzare la cognizione stessa. Per ottenere la piena cognizione, occorre possedere certe forme d'intuizione e di pensiero (che sono a priori e trascendenti) con le quali unificare i vari contenuti (che sono a posteriori e sperimentali) attraverso un giudizio sintetico. Queste forme d'intuizione e di pensiero costituiscono la vera soggettività dell'essere. Perciò, la cognizione si concretizza quando le varie sensazioni provenienti dagli oggetti esterni vengono integrate e unificate con le proprie forme soggettive, attraverso l'azione spontanea del pensiero e della comprensione. Così, Kant replicò all'empirismo, secondo cui la cognizione era determinata da oggetti esterni, e stabilì una nuova teoria, in base alla quale la cognizione è governata dalla mente soggettiva.
La filosofia di Kant fu seguita da numerosi filosofi idealisti: Johann G. Fichte (1762-1814), Friedrich Schelling (1775-1854) e G.W.F. Hegel. Quest'ultimo, in particolare, inaugurò una nuova filosofia, basata sulla dialettica hegeliana. Gli idealisti consolidarono la visione della vita di tipo Abele nel campo della filosofia.
Nell'ambito religioso, emersero nuovi movimenti che, contrapponendosi all'influenza razionalista predominante, sottolinearono l'importanza dello zelo religioso e della vita interiore e privilegiarono l'esperienza mistica rispetto alle dottrine e ai riti. Ad esempio, in Germania apparve il pietismo, guidato da Philip Spener (1635-1705), un movimento che, pur caratterizzato da una forte tendenza conservatrice e dall'aderenza alla fede tradizionale, esaltò allo stesso tempo l'esperienza mistica.
Il pietismo si diffuse in Inghilterra, dove ebbe grande sviluppo e diede vita a nuovi movimenti religiosi, tra i quali il metodismo, fondato dai fratelli Wesley (John, 1703-1791, e Charles, 1707-1788), che portarono un grande rinnovamento in Inghilterra, dove si era creato uno stato di ristagno spirituale.
George Fox (1624-1691), il mistico inglese che fondò i Quaccheri, affermò che Cristo è la luce interiore che illumina l'anima dei credenti, e enfatizzò che, senza prima ricevere lo Spirito Santo, raggiungere l'unione mistica con Gesù e avere l'esperienza della luce interiore di Cristo, non si può comprendere il vero significato della Bibbia. I Quaccheri sopravvissero a dure persecuzioni in Inghilterra e alla fine prosperarono in America.
Emmanuel Swedenborg (1688-1772) fu un famoso scienziato che, grazie all'apertura dei suoi sensi spirituali, intraprese un'esplorazione sistematica del mondo spirituale e ne scoprì molti dei segreti. Seppure le sue ricerche siano state a lungo ignorate dai teologi, recentemente il loro valore viene sempre più riconosciuto, col crescere del numero delle persone entrate in contatto col mondo spirituale. In questi vari modi, la visione della vita di tipo Abele è andata maturando per formare l'odierno mondo democratico.
La teoria etica di Kant può illuminare ancor più chiaramente questo punto. Kant credeva che né la ragione, né l'osservazione possano fornire una solida base per la conoscenza di Dio, e sostenne che la realtà di Dio può essere meglio compresa attraverso la legge morale, che opera nella coscienza di ogni uomo. In questo modo, Kant pose i presupposti filosofici della visione della vita di tipo Abele.
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