giovedì 25 dicembre 2014

La Predestinazione e le controversie teologiche

La Predestinazione della Volontà di Dio
Le controversie teologiche sulla predestinazione hanno causato grande confusione nella vita religiosa di tante persone. Cominciamo ad esaminare la fonte di tali controversie.
Nella Bibbia troviamo molti passi secondo i quali, nell'interpretazione corrente, prosperità e declino, felicità e miseria, salvezza e dannazione – in altre parole, tutte le vicende della vita di un individuo - come pure il sorgere e il decadere elle nazioni, si compiono esattamente nel modo in cui sono state predestinate da Dio. Ad esempio, San Paolo scrisse:
“Quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati” - Rm. 8:30
“Io avrò mercé di chi avrò mercé, e avrò compassione di chi avrò compassione. Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia” - Rm. 9:15-16
“Il vasaio non ha egli potestà sull'argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile?” - Rm. 9:21
È anche scritto che Dio amò Giacobbe e odiò Esaù e, quand'erano ancora nel grembo della madre, annunciò il loro destino dicendo:
“Il maggiore servirà al minore” - Rm. 9:11-13
Così, ci sono ampi riscontri biblici, sufficienti a giustificare la dottrina della predestinazione assoluta e completa da parte di Dio.
Tuttavia, possiamo trovare nella Bibbia anche le prove per confutare quella dottrina. Ad esempio, Dio avvertì i primi antenati di non mangiare il frutto, per evitare la Caduta (Gn. 2:17). Da questo possiamo dedurre che la Caduta dell'uomo non fu la conseguenza della predestinazione di Dio, quanto piuttosto il risultato della disobbedienza dell'uomo al Comandamento. Ancora leggiamo:
“L'Eterno si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo” - Gn. 6:6
Se avesse predestinato la Caduta dell'uomo, Dio non avrebbe avuto alcun motivo di essere addolorato dalle azioni, compiute dagli uomini caduti secondo la Sua predestinazione. Inoltre, nel Vangelo di Giovanni è scritto che chiunque crede in Cristo non morirà, ma avrà la vita eterna (Gv. 3:16), sottintendendo che nessuno è predestinato alla dannazione.
La dottrina secondo cui l'esito dei comportamenti umani non è determinato dalla predestinazione di Dio, quanto invece dall'impegno dell'uomo, è anche sostenuta dal ben noto versetto biblico:
“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto” - Mt. 7:7
Se ogni attività umana dovesse avere l'esito predestinato da Dio, perché Gesù avrebbe messo tanta enfasi sulla necessità dell'impegno dell'uomo? La Bibbia c'insegna a pregare per i nostri fratelli malati (Giac. 5:14-15), suggerendo che la malattia e la salute non dipendono esclusivamente dalla predestinazione di Dio. Se tutto fosse determinato da un fato inevitabile, predestinato da Dio, le nostre accorate suppliche sarebbero inutili.
Dovremmo supporre che, poiché Dio è assoluto, la Sua predestinazione sia stabilita in termini assoluti e non possa essere alterata dagli sforzi dell'uomo. Perciò, se accettiamo la dottrina tradizionale che tutto è predestinato da Dio in termini assoluti, dobbiamo concludere che nessuna azione dell'uomo, ivi comprese la preghiera, l'evangelizzazione o la carità, può aggiungere alcunché alla provvidenza di restaurazione di Dio. Qualsiasi sforzo che vada oltre il corso naturale degli eventi sarebbe completamente vano.
Dal momento che nella Bibbia ci sono ampie ragioni a sostegno di entrambe le contrastanti dottrine, le controversie sul tema della predestinazione sono risultate inevitabili. Come risolve questo problema il Principio? Cominciamo col considerare la questione della predestinazione analizzandola sotto vari profili.

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