lunedì 17 novembre 2014

La Provvidenza di Restaurazione e la Storia dell'occidente

Lo Sviluppo della Storia nell'era del Prolungamento della Provvidenza di Restaurazione

La Provvidenza di Restaurazione e la Storia dell'occidente

Alla fine, nel quarto secolo, l'Impero Romano, che aveva perseguitato i Cristiani, s'inginocchiò davanti a Gesù crocefisso e adottò il Cristianesimo come religione di stato. Ma il ruolo provvidenziale originale dell'Impero Romano, che aveva unificato il mondo antico attorno al Mediterraneo, era stato quello di porre la fondazione per il regno di Cristo in terra. Se gli Ebrei avessero creduto in lui come Messia e gli fossero stati uniti, Gesù avrebbe conquistato l'Impero Romano durante la sua vita terrena, sarebbe stato onorato in tutto l'impero come Re dei Re, e avrebbe stabilito un dominio mondiale con Gerusalemme come capitale. Invece, poiché gli Ebrei mancarono di fede, la Giudea fu distrutta e l'Impero Romano andò incontro a un destino di decadenza. Dopo un secolo di invasioni barbariche, l'Impero Romano d'Occidente crollò nel 476 d.C.

In questo modo il centro della provvidenza di restaurazione di Dio si spostò dalla Giudea, la terra del Suo amaro tormento, ai territori dell'Europa Occidentale, già appartenuti all'Impero Romano d'Occidente, occupati dalle tribù germaniche. Di conseguenza, la provvidenza di restaurazione spirituale basata sul Cristianesimo fu condotta principalmente in Europa occidentale e soltanto qui la storia di quest'era seguì rigidamente lo schema stabilito dalla provvidenza di restaurazione. Dalla storia della Cristianità nell'Europa occidentale traiamo le informazioni sugli avvenimenti che caratterizzarono l'Era del Prolungamento della Provvidenza di Restaurazione.

La Mutua relazione tra la Storia Religiosa, Economica e Politica

Dio creò l'uomo come essere duplice, composto di spirito e fisico, per consentirgli di governare sia il mondo spirituale che quello fisico.5 Se l'uomo non fosse caduto, spirito e fisico avrebbero raggiunto la perfezione insieme. L'intelligenza spirituale e quella fisica si sarebbero unite in completa armonia durante la vita terrena. Dopo la Caduta, che rese l'uomo ignorante del mondo sia spirituale che fisico, Dio operò per sconfiggere l'ignoranza spirituale con la religione e quella fisica con la scienza.

Stimolando all'azione la sua mente originale latente, le religioni hanno aiutato l'uomo caduto a sconfiggere gradualmente l'ignoranza spirituale e l'hanno educato a focalizzare la vita sul mondo causale e invisibile di Dio. Dal momento che non tutti avvertono la necessità immediata della religione, soltanto alcuni uomini eccezionali ottengono rapidamente la conoscenza spirituale, mentre per la grande maggioranza degli altri la crescita dello spirito rimane un processo molto lento. Vediamo infatti che ancor oggi, nonostante l'ampia diffusione mondiale delle religioni, il livello spirituale delle persone raramente si distacca in modo significativo da quello degli uomini dell'antichità.

Al contrario, tutti mostrano dimestichezza con quei ritrovati della scienza, che hanno notevolmente accresciuto la nostra padronanza del mondo fisico. Dal momento che la scienza si occupa di questioni pratiche, cui tutti sono fortemente interessati, l'affinamento delle conoscenze umane sul mondo fisico è stato generalmente diffuso e rapido. Inoltre, mentre l'oggetto dello studio religioso sta nell'intangibile, trascendente mondo della causa, la ricerca scientifica esamina oggetti materiali e tangibili nel mondo del risultato. Per questo, fino ad oggi religione e scienza sono rimaste teoreticamente inconciliabili. D'altronde, poiché Satana, che detiene la sovranità sull'universo, attacca e corrompe l'uomo attraverso la vita mondana, le religioni insegnano a negare il mondo e, in questo modo, difficilmente possono armonizzarsi con la scienza, che cerca di migliorare la vita materiale.

Sappiamo che Dio inizialmente creò il corpo fisico, esteriore dell'uomo, prima di animarlo con lo spirito interiore (Gn. 2:7). La provvidenza di restaurazione, che è un lavoro di ricreazione, segue lo stesso schema, dall'esteriore all'interiore. Da questa prospettiva provvidenziale, è chiaro perché religione e scienza, nel corso del loro sviluppo, sono state spesso discordanti, quando non in aperto conflitto. La stessa discrepanza si ritrova nella relazione tra vita religiosa e vita economica dell'uomo. Anche le attività economiche, come la scienza, trattano della realtà pratica e, in effetti, il progresso economico è strettamente legato allo sviluppo scientifico. Di conseguenza, la storia religiosa basata sullo sviluppo interiore, e la storia economica basata sullo sviluppo esteriore della provvidenza di Dio, hanno preso direzioni divergenti e hanno marciato a ritmi diversi. Perciò, per capire il procedere della storia dell'Occidente, secondo lo schema stabilito dalla provvidenza di restaurazione di Dio, dobbiamo distintamente esaminare la storia della Cristianità e la storia economica.

Come religione e scienza, anche religione ed economia sono unite dalla responsabilità di restaurare gli aspetti interiori ed esteriori della vita dell'uomo caduto e, sebbene sembrino svilupparsi in contraddizione tra loro, sono legate nella condotta sociale. Per questo, la storia della Cristianità e la storia economica hanno influito una sull'altra. La religione e l'economia sono integrate con la nostra condotta sociale attraverso la politica. Specialmente nell'Europa occidentale, la politica ha cercato di unire lo sviluppo economico, che ha immediatamente seguito il progresso scientifico, con il cammino della Cristianità, che spesso è mancata di un chiaro senso della propria direzione provvidenziale. Poiché la storia politica occidentale si è incamminata sulla strada dell'armonizzazione tra religione ed economia, per comprendere correttamente il procedere della storia verso la meta della provvidenza di restaurazione, dobbiamo distintamente esaminare anche la storia della politica.

Per esemplificare come i corsi dello sviluppo religioso, politico ed economico abbiano camminato separatamente, analizziamo la situazione storica dell'Europa occidentale verso la fine del diciassettesimo secolo. Dal punto di vista della storia religiosa, notiamo che i valori democratici erano già da tempo radicati nella Cristianità. Il regime monarchico, sotto il governo del papato, era stato disgregato dalla Riforma Protestante del 1517 e Gli Europei, la cui vita di fede era rimasta soggetta alla gerarchia ecclesiastica nell'epoca medievale, si erano gradualmente emancipati sino a condurre una vita cristiana basata sulla personale lettura della Bibbia. Con riferimento alla politica dell'epoca, la monarchia assoluta era al suo apice. Dal punto di vista economico, la società basata sul sistema del feudo persisteva in molte regioni d'Europa. Pertanto, la stessa società europea si caratterizzava come democratica nel campo religioso, monarchica in quello politico e feudale in quello economico.

Dobbiamo anche chiarire perché il corso storico di gran parte dell'era dell'Antico Testamento non sia stato caratterizzato da un simile schema di sviluppi separati. Nell'antica Israele il progresso scientifico fu estremamente lento, per cui la vita economica non si sviluppò e la società ebbe un limitato grado di specializzazione. Gli uomini vivevano un'esistenza molto semplice, in un sistema sociale nel quale la religione era parte integrante della vita quotidiana e, legati da relazioni di tipo padrone-servo e dal severo codice della Legge Mosaica, dovevano obbedire ai loro governanti sia nelle questioni politiche che in quelle religiose. In quell'era religione, politica ed economia non progredirono separatamente.

La Società dei Clan

Esaminiamo il progresso della storia in termini di religione, politica ed economia durante l'Era del Nuovo Testamento. Generalmente, l'inclinazione della mente originale a rispondere alla provvidenza di restaurazione di Dio produce divisioni in una società centrata su Satana. In questo processo, coloro che seguono la Volontà di Dio rimangono emarginati e possono raccogliersi a formare una società dei clan dal lato di Dio. La nascita della società cristiana dei clan seguì questo schema. Con la crocefissione di Gesù, la nazione ebrea cadde dal lato di Satana. In simili circostanze, Dio non poté continuare la Sua provvidenza di restaurazione con quella società e, di conseguenza, la distrusse, raccogliendone gli elementi più devoti per stabilire una società cristiana dei clan.

Nell'Era dell'Antico Testamento, i dodici figli di Giacobbe guidarono i settanta parenti a formare la società israelita dei clan e incamminarsi lungo il corso della provvidenza. Analogamente, nell'Era del Nuovo Testamento, i dodici discepoli di Gesù guidarono i settanta seguaci a formare la società cristiana dei clan e cominciare la nuova provvidenza di Dio. La società cristiana dei clan fu composta di rudimentali comunità, quasi del tutto prive di strutture politiche ed economiche. In questo periodo, religione, politica ed economia non progredirono indipendentemente.

Nonostante la severa persecuzione, la società cristiana dei clan iniziò gradualmente a prosperare nell'Impero Romano attorno al Mediterraneo e ad evolversi in una società cristiana tribale. L'Impero Romano d'Occidente, scosso dalle massicce migrazioni iniziate nella seconda metà del quarto secolo, cadde nel 476 d.C. La società cristiana si espanse notevolmente quando il Cristianesimo fu portato ai popoli germanici stabilitisi in quei territori.

La Società Feudale

Col procedere della storia, la società dei clan si sviluppò nella società feudale, che fece la sua comparsa in Europa nell'imminenza della caduta dell'Impero Romano, quando l'autorità imperiale svanì e l'impero sprofondò nel caos. In questo tipo di società religione, politica ed economia finirono per dividersi e prendere strade separate.

Agli albori della società feudale, specialmente tra le tribù germaniche da poco cristianizzate, contadini liberi e soldati erano governati da principi locali. Il potere politico era diffuso tra molti signori, ciascuno dei quali governava il proprio territorio nell'assenza di qualsiasi autorità nazionale. La società feudale europea si sviluppò quindi gradualmente in un sistema politico basato su relazioni di tipo padrone-servo a tutti i livelli, come quelle tra i signori di diverso rango e i loro cavalieri, e su un'economia autosufficiente basata sul feudo. Dopo la caduta dell'impero carolingio, il feudalesimo maturò e si diffuse in tutta l'Europa. La terra fu suddivisa in tanti feudi, ciascuno governato da un signore, che era responsabile di tutti gli aspetti della vita nel feudo e aveva suprema autorità giurisdizionale. I contadini offrivano le loro terre ai signori feudali o ai monasteri in cambio di protezione, e le terre venivano loro restituite come feudi. I vassalli ricevevano feudi dai loro signori in cambio del servizio prestato come milizia personale. Mentre i cavalieri di minor rango potevano possedere soltanto un unico feudo, ciascun re o grande signore possedeva centinaia o migliaia di feudi, distribuiti tra i suoi vassalli. I re avevano poteri assai limitati e non erano altro che grandi signori feudali.

La vita religiosa in Europa durante il periodo delle chiese regionali si sviluppò lungo le stesse direttrici della vita politica ed economica del primo feudalesimo: si può perciò definire come Cristianesimo feudale. Patriarchi, arcivescovi e vescovi assunsero posizioni paragonabili a quelle dei signori feudali maggiori, intermedi e minori. Come il re era soltanto uno dei grandi signori feudali, così il papa era soltanto uno dei cinque patriarchi. La struttura politica all'interno della chiesa cattolica romana era fondata su strette relazioni gerarchiche di tipo padrone-servo. Un vescovo o abate aveva rango sociale equivalente a un signore feudale secolare e, operando come signore dei territori sottoposti alla sua chiesa, poteva, se necessario, formare un esercito con le milizie dei suoi vassalli.

Quanto alla vita economica, questo periodo iniziò con la transizione dalla società schiavista dell'antica Roma al sistema del feudo. Contadini liberi iniziarono a possedere porzioni di terra. A seconda dei possedimenti terrieri, lo stato sociale degli uomini di questo periodo poteva essere classificato secondo quattro livelli: nobiltà, contadini liberi, servi e schiavi.

In questo modo, dalle ceneri dell'Impero Romano d'Occidente, Dio costruì una società feudale tra quei popoli germanici, da poco cristianizzati, che aveva scelto per condurre la provvidenza. Rafforzando piccole unità sotto la sovranità divina nelle sfere della vita religiosa, politica ed economica, Dio pose le basi per stabilire un regno divino.

La Società Monarchica e L'Imperialismo

Col procedere della storia, la società feudale si sviluppò nella società monarchica. Quali furono le origini politiche della società monarchica europea? Tutti i regni costituiti dai popoli germanici in Europa occidentale ebbero vita breve, ad eccezione del regno dei Franchi. I re franchi della dinastia merovingia, che ricevettero il Cristianesimo e assorbirono l'eredità della civiltà romana, formarono un mondo germano-romanico in Europa occidentale. Con la fine del potere dei re merovingi, Carlo Martello, divenuto l'effettivo sovrano dei Franchi, ampliò il regno sconfiggendo i Mori, che avevano invaso l'Europa da sud-ovest. Suo figlio Pipino il Breve, primo re carolingio, fu il padre di Carlo Magno il quale, affascinato dalla visione agostiniana di un regno cristiano, ne fece il principio ispiratore del suo governo. L'impero di Carlo Magno unificò l'Europa occidentale e centrale, portando stabilità a territori che erano stati fin allora in subbuglio a causa di massicce migrazioni.

Nella sfera religiosa, la Cristianità monarchica, che seguì alla Cristianità feudale, fu un regno spirituale che trascese i confini nazionali, stabilito sotto il governo del papato sulla fondazione spirituale per il Messia. Nell'800 d.C. il papa Leone III incoronò Carlo Magno imperatore e gli diede la benedizione della chiesa, trasmettendogli in questo modo la responsabilità centrale per la provvidenza. Il regno spirituale sotto il papato e il regno dei Franchi sotto Carlo Magno si unirono a formare l'impero cristiano.

Il periodo dell'impero cristiano fu parallelo al periodo del regno unito d'Israele nell'Era dell'Antico Testamento. In entrambi i casi, a una società feudale seguì una società monarchica, che aveva lo scopo di consolidare dal lato di Dio sovranità, popolazione e territorio più grandi. Come è stato già spiegato, il papa aveva guidato la chiesa, dalla posizione dell'arcangelo, per aprire la strada a un regno terreno. Poi il papa, dopo aver incoronato l'imperatore e avergli dato la benedizione di Dio, doveva servirlo dalla posizione di Caino.8 L'imperatore a sua volta doveva attenersi agli insegnamenti del papato e compiere il lavoro politico per realizzare un regno adatto a ricevere il Messia. Se il papa e l'imperatore avessero costruito l'impero cristiano, in piena consonanza con la Volontà di Dio, questo periodo avrebbe costituito gli Ultimi Giorni della storia umana, il tempo in cui il Messia avrebbe potuto venire. Sarebbe allora apparsa la nuova verità, capace di risolvere i problemi della religione e della scienza in uno scibile umano integrato, guidando religione, politica ed economia in un'unica direzione unificata, basata sull'ideale di Dio. Su questa base doveva essere stabilita la fondazione per il Secondo Avvento del Messia. Inoltre, con l'alba del periodo dell'impero cristiano, il feudalesimo avrebbe dovuto completamente scomparire.

Tuttavia, papi e imperatori tradirono la Volontà di Dio, e la realizzazione dell'ideale immaginato da Carlo Magno divenne impossibile. Di conseguenza la società feudale, invece di essere demolita, continuò a rafforzarsi ulteriormente nei secoli seguenti. Religione, politica ed economia rimasero divise, con frequenti conflitti tra il regno spirituale governato dal papato e quello terreno governato dai re.

L'impero cristiano non riuscì a costruire un regno unito in cui il Messia potesse venire. Nell'epoca in cui Carlo Magno costruì il suo impero, la fondazione della prima società feudale era matura per consolidarsi in una forte monarchia e, tuttavia, mai Carlo Magno soggiogò completamente i poteri che facevano capo ai signori feudali. Al contrario, il sistema feudale si rafforzò e l'imperatore fu ridotto ad essere solamente uno dei grandi signori feudali.

Il sistema feudale avrebbe dominato l'Europa fino al sorgere delle monarchie assolute nel diciassettesimo secolo, allorquando, col declino del feudalesimo, i poteri decentrati dei signori feudali andarono a concentrarsi nelle mani dei re dei grandi stati nazionali. I re assunsero il potere assoluto, giustificandolo con la dottrina della monarchia per diritto divino. Le monarchie assolute prosperarono fino alla Rivoluzione Francese del 1789.

Nella sfera religiosa, quali orientamenti emersero nel periodo in cui la Cristianità, guidata dal papato, si diede una struttura monarchica? I papi si allontanarono dalla Volontà di Dio e si secolarizzarono, avviandosi sulla strada del declino spirituale. A causa delle ripetute disfatte nelle Crociate, il papato perse autorità, e durante l'esilio ad Avignone fu privato di potere e dignità. Con la Riforma Protestante del 1517, la Cristianità occidentale cessò di essere una monarchia spirituale unitaria.

Esaminando il progresso della vita economica, scopriamo che gli assetti economici feudali sopravvissero anche dopo che il feudalesimo politico era stato soppiantato dalla monarchia assoluta. Il capitalismo crebbe nelle città, dove imprenditori e mercanti si unirono ai re per abbattere l'opprimente sistema feudale. Nuovi assetti vennero raggiunti anche nell'agricoltura, con i contadini indipendenti che cercarono il sostegno del re per opporsi al dominio dei signori feudali nelle campagne. Comunque, nessuno di questi sviluppi economici poté completamente eliminare il feudalesimo, che durò fino alla Rivoluzione Francese.

Nel progresso della storia economica, al feudalesimo seguì il capitalismo, accompagnato dall'era dell'espansione coloniale. Come il consolidamento della sovranità politica fu la meta della monarchia assoluta, la monopolizzazione delle finanze e del capitale fu la meta dei potenti capitalisti. Il capitalismo si affermò contemporaneamente al sorgere della monarchia assoluta nel diciassettesimo secolo e prosperò durante e dopo la rivoluzione industriale. Lo scopo del capitalismo nella provvidenza fu quello di promuovere l'accumulazione del capitale e la centralizzazione dell'attività economica, a un livello impossibile da raggiungere sotto il feudalesimo. Ancor di più questo fu il caso dell'imperialismo.

L'impulso imperialista all'espansione coloniale, iniziato in questo periodo, ebbe come suo scopo provvidenziale la creazione di una fondazione economica, politica e religiosa su scala mondiale. Ci si limiterà qui a trattare dell'imperialismo europeo, poiché il corso della provvidenza di restaurazione di Dio fu centrato sull'Europa occidentale. Le nazioni dell'Europa occidentale, in competizione tra loro, percorsero tutto il globo nella corsa alle colonie, durata fino alla Prima Guerra Mondiale, facendo sì che il mondo intero partecipasse al progresso della civiltà cristiana occidentale.

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