Lo
Sviluppo della Storia nell'era del Prolungamento della Provvidenza di
Restaurazione
La
Provvidenza di Restaurazione e la Storia dell'occidente
Alla fine, nel quarto
secolo, l'Impero Romano, che aveva perseguitato i Cristiani, s'inginocchiò
davanti a Gesù crocefisso e adottò il Cristianesimo come religione di stato. Ma
il ruolo provvidenziale originale dell'Impero Romano, che aveva unificato il
mondo antico attorno al Mediterraneo, era stato quello di porre la fondazione
per il regno di Cristo in terra. Se gli Ebrei avessero creduto in lui come
Messia e gli fossero stati uniti, Gesù avrebbe conquistato l'Impero Romano
durante la sua vita terrena, sarebbe stato onorato in tutto l'impero come Re
dei Re, e avrebbe stabilito un dominio mondiale con Gerusalemme come capitale.
Invece, poiché gli Ebrei mancarono di fede, la Giudea fu distrutta e l'Impero
Romano andò incontro a un destino di decadenza. Dopo un secolo di invasioni
barbariche, l'Impero Romano d'Occidente crollò nel 476 d.C.
In questo modo il centro
della provvidenza di restaurazione di Dio si spostò dalla Giudea, la terra del
Suo amaro tormento, ai territori dell'Europa Occidentale, già appartenuti
all'Impero Romano d'Occidente, occupati dalle tribù germaniche. Di conseguenza,
la provvidenza di restaurazione spirituale basata sul Cristianesimo fu condotta
principalmente in Europa occidentale e soltanto qui la storia di quest'era
seguì rigidamente lo schema stabilito dalla provvidenza di restaurazione. Dalla
storia della Cristianità nell'Europa occidentale traiamo le informazioni sugli
avvenimenti che caratterizzarono l'Era del Prolungamento della Provvidenza di
Restaurazione.
La
Mutua relazione tra la Storia Religiosa, Economica e Politica
Dio creò l'uomo come
essere duplice, composto di spirito e fisico, per consentirgli di governare sia
il mondo spirituale che quello fisico.5 Se l'uomo non fosse caduto, spirito e
fisico avrebbero raggiunto la perfezione insieme. L'intelligenza spirituale e
quella fisica si sarebbero unite in completa armonia durante la vita terrena.
Dopo la Caduta, che rese l'uomo ignorante del mondo sia spirituale che fisico,
Dio operò per sconfiggere l'ignoranza spirituale con la religione e quella
fisica con la scienza.
Stimolando all'azione la
sua mente originale latente, le religioni hanno aiutato l'uomo caduto a
sconfiggere gradualmente l'ignoranza spirituale e l'hanno educato a focalizzare
la vita sul mondo causale e invisibile di Dio. Dal momento che non tutti
avvertono la necessità immediata della religione, soltanto alcuni uomini
eccezionali ottengono rapidamente la conoscenza spirituale, mentre per la
grande maggioranza degli altri la crescita dello spirito rimane un processo
molto lento. Vediamo infatti che ancor oggi, nonostante l'ampia diffusione
mondiale delle religioni, il livello spirituale delle persone raramente si
distacca in modo significativo da quello degli uomini dell'antichità.
Al contrario, tutti
mostrano dimestichezza con quei ritrovati della scienza, che hanno notevolmente
accresciuto la nostra padronanza del mondo fisico. Dal momento che la scienza
si occupa di questioni pratiche, cui tutti sono fortemente interessati,
l'affinamento delle conoscenze umane sul mondo fisico è stato generalmente
diffuso e rapido. Inoltre, mentre l'oggetto dello studio religioso sta
nell'intangibile, trascendente mondo della causa, la ricerca scientifica
esamina oggetti materiali e tangibili nel mondo del risultato. Per questo, fino
ad oggi religione e scienza sono rimaste teoreticamente inconciliabili.
D'altronde, poiché Satana, che detiene la sovranità sull'universo, attacca e
corrompe l'uomo attraverso la vita mondana, le religioni insegnano a negare il
mondo e, in questo modo, difficilmente possono armonizzarsi con la scienza, che
cerca di migliorare la vita materiale.
Sappiamo che Dio
inizialmente creò il corpo fisico, esteriore dell'uomo, prima di animarlo con
lo spirito interiore (Gn. 2:7). La provvidenza di restaurazione, che è un
lavoro di ricreazione, segue lo stesso schema, dall'esteriore all'interiore. Da
questa prospettiva provvidenziale, è chiaro perché religione e scienza, nel
corso del loro sviluppo, sono state spesso discordanti, quando non in aperto
conflitto. La stessa discrepanza si ritrova nella relazione tra vita religiosa
e vita economica dell'uomo. Anche le attività economiche, come la scienza,
trattano della realtà pratica e, in effetti, il progresso economico è strettamente
legato allo sviluppo scientifico. Di conseguenza, la storia religiosa basata
sullo sviluppo interiore, e la storia economica basata sullo sviluppo esteriore
della provvidenza di Dio, hanno preso direzioni divergenti e hanno marciato a
ritmi diversi. Perciò, per capire il procedere della storia dell'Occidente,
secondo lo schema stabilito dalla provvidenza di restaurazione di Dio, dobbiamo
distintamente esaminare la storia della Cristianità e la storia economica.
Come religione e scienza,
anche religione ed economia sono unite dalla responsabilità di restaurare gli
aspetti interiori ed esteriori della vita dell'uomo caduto e, sebbene sembrino
svilupparsi in contraddizione tra loro, sono legate nella condotta sociale. Per
questo, la storia della Cristianità e la storia economica hanno influito una
sull'altra. La religione e l'economia sono integrate con la nostra condotta
sociale attraverso la politica. Specialmente nell'Europa occidentale, la
politica ha cercato di unire lo sviluppo economico, che ha immediatamente
seguito il progresso scientifico, con il cammino della Cristianità, che spesso
è mancata di un chiaro senso della propria direzione provvidenziale. Poiché la
storia politica occidentale si è incamminata sulla strada dell'armonizzazione
tra religione ed economia, per comprendere correttamente il procedere della
storia verso la meta della provvidenza di restaurazione, dobbiamo distintamente
esaminare anche la storia della politica.
Per esemplificare come i
corsi dello sviluppo religioso, politico ed economico abbiano camminato
separatamente, analizziamo la situazione storica dell'Europa occidentale verso
la fine del diciassettesimo secolo. Dal punto di vista della storia religiosa,
notiamo che i valori democratici erano già da tempo radicati nella Cristianità.
Il regime monarchico, sotto il governo del papato, era stato disgregato dalla
Riforma Protestante del 1517 e Gli Europei, la cui vita di fede era rimasta
soggetta alla gerarchia ecclesiastica nell'epoca medievale, si erano
gradualmente emancipati sino a condurre una vita cristiana basata sulla
personale lettura della Bibbia. Con riferimento alla politica dell'epoca, la
monarchia assoluta era al suo apice. Dal punto di vista economico, la società
basata sul sistema del feudo persisteva in molte regioni d'Europa. Pertanto, la
stessa società europea si caratterizzava come democratica nel campo religioso,
monarchica in quello politico e feudale in quello economico.
Dobbiamo anche chiarire
perché il corso storico di gran parte dell'era dell'Antico Testamento non sia
stato caratterizzato da un simile schema di sviluppi separati. Nell'antica
Israele il progresso scientifico fu estremamente lento, per cui la vita economica
non si sviluppò e la società ebbe un limitato grado di specializzazione. Gli
uomini vivevano un'esistenza molto semplice, in un sistema sociale nel quale la
religione era parte integrante della vita quotidiana e, legati da relazioni di
tipo padrone-servo e dal severo codice della Legge Mosaica, dovevano obbedire
ai loro governanti sia nelle questioni politiche che in quelle religiose. In
quell'era religione, politica ed economia non progredirono separatamente.
La
Società dei Clan
Esaminiamo il progresso della
storia in termini di religione, politica ed economia durante l'Era del Nuovo
Testamento. Generalmente, l'inclinazione della mente originale a rispondere
alla provvidenza di restaurazione di Dio produce divisioni in una società
centrata su Satana. In questo processo, coloro che seguono la Volontà di Dio
rimangono emarginati e possono raccogliersi a formare una società dei clan dal
lato di Dio. La nascita della società cristiana dei clan seguì questo schema.
Con la crocefissione di Gesù, la nazione ebrea cadde dal lato di Satana. In
simili circostanze, Dio non poté continuare la Sua provvidenza di restaurazione
con quella società e, di conseguenza, la distrusse, raccogliendone gli elementi
più devoti per stabilire una società cristiana dei clan.
Nell'Era dell'Antico
Testamento, i dodici figli di Giacobbe guidarono i settanta parenti a formare
la società israelita dei clan e incamminarsi lungo il corso della provvidenza.
Analogamente, nell'Era del Nuovo Testamento, i dodici discepoli di Gesù
guidarono i settanta seguaci a formare la società cristiana dei clan e
cominciare la nuova provvidenza di Dio. La società cristiana dei clan fu
composta di rudimentali comunità, quasi del tutto prive di strutture politiche
ed economiche. In questo periodo, religione, politica ed economia non
progredirono indipendentemente.
Nonostante la severa
persecuzione, la società cristiana dei clan iniziò gradualmente a prosperare
nell'Impero Romano attorno al Mediterraneo e ad evolversi in una società
cristiana tribale. L'Impero Romano d'Occidente, scosso dalle massicce
migrazioni iniziate nella seconda metà del quarto secolo, cadde nel 476 d.C. La
società cristiana si espanse notevolmente quando il Cristianesimo fu portato ai
popoli germanici stabilitisi in quei territori.
La
Società Feudale
Col procedere della
storia, la società dei clan si sviluppò nella società feudale, che fece la sua
comparsa in Europa nell'imminenza della caduta dell'Impero Romano, quando
l'autorità imperiale svanì e l'impero sprofondò nel caos. In questo tipo di
società religione, politica ed economia finirono per dividersi e prendere
strade separate.
Agli albori della società
feudale, specialmente tra le tribù germaniche da poco cristianizzate, contadini
liberi e soldati erano governati da principi locali. Il potere politico era
diffuso tra molti signori, ciascuno dei quali governava il proprio territorio
nell'assenza di qualsiasi autorità nazionale. La società feudale europea si
sviluppò quindi gradualmente in un sistema politico basato su relazioni di tipo
padrone-servo a tutti i livelli, come quelle tra i signori di diverso rango e i
loro cavalieri, e su un'economia autosufficiente basata sul feudo. Dopo la
caduta dell'impero carolingio, il feudalesimo maturò e si diffuse in tutta
l'Europa. La terra fu suddivisa in tanti feudi, ciascuno governato da un
signore, che era responsabile di tutti gli aspetti della vita nel feudo e aveva
suprema autorità giurisdizionale. I contadini offrivano le loro terre ai
signori feudali o ai monasteri in cambio di protezione, e le terre venivano
loro restituite come feudi. I vassalli ricevevano feudi dai loro signori in
cambio del servizio prestato come milizia personale. Mentre i cavalieri di
minor rango potevano possedere soltanto un unico feudo, ciascun re o grande
signore possedeva centinaia o migliaia di feudi, distribuiti tra i suoi
vassalli. I re avevano poteri assai limitati e non erano altro che grandi
signori feudali.
La vita religiosa in
Europa durante il periodo delle chiese regionali si sviluppò lungo le stesse
direttrici della vita politica ed economica del primo feudalesimo: si può
perciò definire come Cristianesimo feudale. Patriarchi, arcivescovi e vescovi
assunsero posizioni paragonabili a quelle dei signori feudali maggiori,
intermedi e minori. Come il re era soltanto uno dei grandi signori feudali,
così il papa era soltanto uno dei cinque patriarchi. La struttura politica
all'interno della chiesa cattolica romana era fondata su strette relazioni
gerarchiche di tipo padrone-servo. Un vescovo o abate aveva rango sociale
equivalente a un signore feudale secolare e, operando come signore dei
territori sottoposti alla sua chiesa, poteva, se necessario, formare un esercito
con le milizie dei suoi vassalli.
Quanto alla vita
economica, questo periodo iniziò con la transizione dalla società schiavista
dell'antica Roma al sistema del feudo. Contadini liberi iniziarono a possedere
porzioni di terra. A seconda dei possedimenti terrieri, lo stato sociale degli
uomini di questo periodo poteva essere classificato secondo quattro livelli:
nobiltà, contadini liberi, servi e schiavi.
In questo modo, dalle
ceneri dell'Impero Romano d'Occidente, Dio costruì una società feudale tra quei
popoli germanici, da poco cristianizzati, che aveva scelto per condurre la
provvidenza. Rafforzando piccole unità sotto la sovranità divina nelle sfere
della vita religiosa, politica ed economica, Dio pose le basi per stabilire un
regno divino.
La
Società Monarchica e L'Imperialismo
Col procedere della
storia, la società feudale si sviluppò nella società monarchica. Quali furono
le origini politiche della società monarchica europea? Tutti i regni costituiti
dai popoli germanici in Europa occidentale ebbero vita breve, ad eccezione del
regno dei Franchi. I re franchi della dinastia merovingia, che ricevettero il
Cristianesimo e assorbirono l'eredità della civiltà romana, formarono un mondo
germano-romanico in Europa occidentale. Con la fine del potere dei re
merovingi, Carlo Martello, divenuto l'effettivo sovrano dei Franchi, ampliò il
regno sconfiggendo i Mori, che avevano invaso l'Europa da sud-ovest. Suo figlio
Pipino il Breve, primo re carolingio, fu il padre di Carlo Magno il quale,
affascinato dalla visione agostiniana di un regno cristiano, ne fece il
principio ispiratore del suo governo. L'impero di Carlo Magno unificò l'Europa
occidentale e centrale, portando stabilità a territori che erano stati fin
allora in subbuglio a causa di massicce migrazioni.
Nella sfera religiosa, la
Cristianità monarchica, che seguì alla Cristianità feudale, fu un regno
spirituale che trascese i confini nazionali, stabilito sotto il governo del
papato sulla fondazione spirituale per il Messia. Nell'800 d.C. il papa Leone III
incoronò Carlo Magno imperatore e gli diede la benedizione della chiesa,
trasmettendogli in questo modo la responsabilità centrale per la provvidenza.
Il regno spirituale sotto il papato e il regno dei Franchi sotto Carlo Magno si
unirono a formare l'impero cristiano.
Il periodo dell'impero
cristiano fu parallelo al periodo del regno unito d'Israele nell'Era
dell'Antico Testamento. In entrambi i casi, a una società feudale seguì una
società monarchica, che aveva lo scopo di consolidare dal lato di Dio sovranità,
popolazione e territorio più grandi. Come è stato già spiegato, il papa aveva
guidato la chiesa, dalla posizione dell'arcangelo, per aprire la strada a un
regno terreno. Poi il papa, dopo aver incoronato l'imperatore e avergli dato la
benedizione di Dio, doveva servirlo dalla posizione di Caino.8 L'imperatore a
sua volta doveva attenersi agli insegnamenti del papato e compiere il lavoro
politico per realizzare un regno adatto a ricevere il Messia. Se il papa e
l'imperatore avessero costruito l'impero cristiano, in piena consonanza con la
Volontà di Dio, questo periodo avrebbe costituito gli Ultimi Giorni della
storia umana, il tempo in cui il Messia avrebbe potuto venire. Sarebbe allora
apparsa la nuova verità, capace di risolvere i problemi della religione e della
scienza in uno scibile umano integrato, guidando religione, politica ed
economia in un'unica direzione unificata, basata sull'ideale di Dio. Su questa
base doveva essere stabilita la fondazione per il Secondo Avvento del Messia.
Inoltre, con l'alba del periodo dell'impero cristiano, il feudalesimo avrebbe
dovuto completamente scomparire.
Tuttavia, papi e
imperatori tradirono la Volontà di Dio, e la realizzazione dell'ideale
immaginato da Carlo Magno divenne impossibile. Di conseguenza la società
feudale, invece di essere demolita, continuò a rafforzarsi ulteriormente nei
secoli seguenti. Religione, politica ed economia rimasero divise, con frequenti
conflitti tra il regno spirituale governato dal papato e quello terreno
governato dai re.
L'impero cristiano non
riuscì a costruire un regno unito in cui il Messia potesse venire. Nell'epoca
in cui Carlo Magno costruì il suo impero, la fondazione della prima società
feudale era matura per consolidarsi in una forte monarchia e, tuttavia, mai
Carlo Magno soggiogò completamente i poteri che facevano capo ai signori
feudali. Al contrario, il sistema feudale si rafforzò e l'imperatore fu ridotto
ad essere solamente uno dei grandi signori feudali.
Il sistema feudale
avrebbe dominato l'Europa fino al sorgere delle monarchie assolute nel
diciassettesimo secolo, allorquando, col declino del feudalesimo, i poteri
decentrati dei signori feudali andarono a concentrarsi nelle mani dei re dei
grandi stati nazionali. I re assunsero il potere assoluto, giustificandolo con
la dottrina della monarchia per diritto divino. Le monarchie assolute
prosperarono fino alla Rivoluzione Francese del 1789.
Nella sfera religiosa,
quali orientamenti emersero nel periodo in cui la Cristianità, guidata dal
papato, si diede una struttura monarchica? I papi si allontanarono dalla
Volontà di Dio e si secolarizzarono, avviandosi sulla strada del declino
spirituale. A causa delle ripetute disfatte nelle Crociate, il papato perse
autorità, e durante l'esilio ad Avignone fu privato di potere e dignità. Con la
Riforma Protestante del 1517, la Cristianità occidentale cessò di essere una
monarchia spirituale unitaria.
Esaminando il progresso
della vita economica, scopriamo che gli assetti economici feudali sopravvissero
anche dopo che il feudalesimo politico era stato soppiantato dalla monarchia
assoluta. Il capitalismo crebbe nelle città, dove imprenditori e mercanti si
unirono ai re per abbattere l'opprimente sistema feudale. Nuovi assetti vennero
raggiunti anche nell'agricoltura, con i contadini indipendenti che cercarono il
sostegno del re per opporsi al dominio dei signori feudali nelle campagne.
Comunque, nessuno di questi sviluppi economici poté completamente eliminare il
feudalesimo, che durò fino alla Rivoluzione Francese.
Nel progresso della
storia economica, al feudalesimo seguì il capitalismo, accompagnato dall'era
dell'espansione coloniale. Come il consolidamento della sovranità politica fu
la meta della monarchia assoluta, la monopolizzazione delle finanze e del
capitale fu la meta dei potenti capitalisti. Il capitalismo si affermò
contemporaneamente al sorgere della monarchia assoluta nel diciassettesimo
secolo e prosperò durante e dopo la rivoluzione industriale. Lo scopo del
capitalismo nella provvidenza fu quello di promuovere l'accumulazione del
capitale e la centralizzazione dell'attività economica, a un livello
impossibile da raggiungere sotto il feudalesimo. Ancor di più questo fu il caso
dell'imperialismo.
L'impulso imperialista
all'espansione coloniale, iniziato in questo periodo, ebbe come suo scopo
provvidenziale la creazione di una fondazione economica, politica e religiosa
su scala mondiale. Ci si limiterà qui a trattare dell'imperialismo europeo,
poiché il corso della provvidenza di restaurazione di Dio fu centrato sull'Europa
occidentale. Le nazioni dell'Europa occidentale, in competizione tra loro,
percorsero tutto il globo nella corsa alle colonie, durata fino alla Prima
Guerra Mondiale, facendo sì che il mondo intero partecipasse al progresso della
civiltà cristiana occidentale.
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