Dove Cristo Ritornerà?
Dovendo venire un'altra
volta come un uomo che nasce sulla terra, certamente Cristo nascerà in un
popolo scelto da Dio secondo la Sua predestinazione.
Qual è il luogo che Dio ha
scelto per il ritorno di Cristo? Chi sono le persone scelte per riceverlo?
Cristo Ritornerà tra gli
Ebrei?
Alcuni Cristiani aspettano
che Cristo ritorni tra gli ebrei, sulla base di numerosi passi della Bibbia:
E udii il numero dei
segnati: cento quarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figliuoli
d'Israele - Ap. 7:4
Io vi dico in verità che non
avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che il figliuol dell'uomo
sia venuto - Mt. 10:23; cfr. Mt. 16:28
Tuttavia, una tale
interpretazione di questi versi travisa il significato della provvidenza di
Dio. Su questo argomento, Gesù diede la parabola della vigna:
Udite un'altra
parabola: V'era un padron di casa, il quale piantò una vigna e le fece attorno
una siepe, e vi scavò un luogo da spremer l'uva, e vi edificò una torre; poi
l'allogò a de' lavoratori, e se n'andò in viaggio. Or quando fu vicina la
stagione de' frutti, mandò i suoi servitori dai lavoratori, per ricevere i
frutti della vigna. Ma i lavoratori, presi i servitori, uno ne batterono, uno
ne uccisero, e un altro ne lapidarono. Da capo mandò degli altri servitori, in
maggior numero de' primi; e coloro li trattarono nello stesso modo. Finalmente,
mandò loro il suo figliuolo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo. Ma i
lavoratori, veduto il figliuolo, dissero tra di loro: Costui è l'erede; venite,
uccidiamolo, e facciam nostra la sua eredità. E presolo, lo cacciaron fuori
della vigna e l'uccisero. Quando dunque sarà venuto il padron della vigna, che
farà egli a que' lavoratori? Essi gli risposero: Li farà perir malamente,
cotesti scellerati, e allogherà la vigna ad altri lavoratori, i quali gliene
renderanno il frutto a suo tempo. Gesù disse loro: Non avete mai letto nelle
Scritture: La pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch'è divenuta
pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli
occhi nostri? Perciò io vi dico ... che il Regno di Dio vi sarà tolto, e sarà
dato ad una gente che ne faccia i frutti - Mt. 21:33-43
In questa parabola, il
padrone rappresenta Dio, la vigna il lavoro di Dio, gli affittuari cui è stato
affidato il lavoro gli Ebrei, i servi i profeti, il figlio del padrone Gesù e
gli altri affittuari che raccoglieranno i frutti un'altra nazione, che potrà
ricevere Cristo al Secondo Avvento e realizzare la Volontà di Dio. Con questa parabola,
Gesù spiegò che non sarebbe venuto ancora nel popolo che lo aveva perseguitato.
Dio toglierà loro la missione precedentemente assegnata, per darla a un altro
popolo che possa produrre i suoi frutti al ritorno di Cristo.
Perché allora la Bibbia
sembra indicare che Cristo ritornerà in Israele? Per rispondere a questa
domanda, dobbiamo prima analizzare il significato di Israele. "Israele"
è colui che è stato vittorioso. Giacobbe ricevette questo nome dopo aver sconfitto
l'angelo che aveva lottato con lui al guado di Jabbok (Gn. 32:28). Giacobbe
lottò con l'angelo per conquistare la posizione di Abele per la fondazione di sostanza.
Conquistando vittoriosamente la posizione di Abele e facendo l'offerta sostanziale,
Giacobbe stabilì la fondazione familiare per il Messia. I suoi discendenti, che
su questa fondazione ereditarono la responsabilità per la provvidenza di Dio,
sono chiamati Israele o il popolo scelto. Il termine "Israele" perciò
identifica il popolo di Dio che ha trionfato nella fede e non necessariamente
tutti coloro che provengono dalla discendenza di Giacobbe. Perciò, Giovanni
Battista disse agli Ebrei:
E non pensate di dir dentro
di voi: Abbiamo per padre Abramo; perché io vi dico che Iddio può da queste
pietre far sorgere de' figliuoli ad Abramo - Mt. 3:9
Inoltre, San Paolo disse:
Poiché Giudeo non è colui
che è tale all'esterno; né è circoncisione quella che è esterna, nella carne;
ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del
cuore, in spirito, non in lettera - Rm. 2:28-29
Non tutti i discendenti da
Israele sono Israele - Rm. 9:6
Essi rimproveravano quegli
Ebrei che si vantavano di essere il popolo scelto, soltanto in base al legame
genealogico con Abramo, anche se non stavano di fatto vivendo secondo la
Volontà di Dio.
Si può dire che i
discendenti di Giacobbe erano Israele al tempo della loro partenza dall'Egitto
sotto la guida di Mosè, ma non erano più tali quando si ribellarono a Dio nel
deserto. Perciò Dio li spazzò via nel deserto e condusse in Canaan solamente la
generazione più giovane; furono questi ultimi che Dio considerò come la vera
Israele. Tra i discendenti di Abramo che entrarono nella terra di Canaan, le
dieci tribù del regno settentrionale d'Israele, che trasgredirono il volere di
Dio, persero la qualifica di popolo scelto di Dio e perirono. Soltanto le due
tribù del regno meridionale di Giuda, che continuarono ad osservare la Volontà
di Dio, mantennero la posizione di popolo scelto, e alla fine ricevettero Gesù.
Nonostante ciò, quando misero Gesù sulla croce, persero anch'essi la qualifica
di popolo centrale, responsabile della provvidenza di Dio.
Qual è divenuto il popolo
scelto dopo la crocefissione di Gesù? Nessun altro che i Cristiani, i quali
hanno ereditato la fede di Abramo e hanno assunto la missione che i discendenti
di Abramo non hanno completato.
Per la loro caduta la
salvezza è giunta ai Gentili per provocar loro a gelosia - Rm. 11:11
Con queste parole, San Paolo
testimoniò che il centro della provvidenza di restaurazione di Dio si era
spostato dagli Ebrei ai gentili (At. 13:46). Perciò, il popolo scelto che deve
porre la fondazione per Cristo al Secondo Avvento è formato, anziché dai
discendenti di Abramo, dai Cristiani che ne hanno ereditato la fede.
Cristo Ritornerà in una
Nazione dell'Est
Come Gesù spiegò nella
parabola della vigna (Mt. 21:33-43), gli Ebrei persero la loro missione provvidenziale
quando, allo stesso modo degli affittuari che uccisero il figlio del padrone,
misero Gesù sulla croce. Quale nazione, allora, erediterà il lavoro di Dio e
porterà i suoi frutti? La Bibbia spiega che questa nazione si trova nell'Est.
Il libro dell'Apocalisse descrive l'apertura di una pergamena chiusa con sette
sigilli:
E vidi nella
destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto di dentro e di fuori,
sigillato con sette suggelli. E vidi un angelo potente che bandiva con gran voce:
Chi è degno d'aprire il libro e di romperne i suggelli? E nessuno, né in cielo,
né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, o guardarlo. E io
piangevo forte perché non s'era trovato nessuno che fosse degno d'aprire il
libro, o di guardarlo. E uno degli anziani mi disse: Non piangere; ecco, il
Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, ha vinto per aprire il
libro e i suoi sette suggelli - Ap. 5:1-5
Il Leone della tribù di
Giuda significa Cristo; è lui che aprirà i sette sigilli negli Ultimi Giorni.
Dopo ch'erano stati aperti sei sigilli:
E vidi un altro angelo che
saliva dal sol levante, il quale aveva il suggello dell'Iddio vivente; ed egli
gridò con gran voce ai quattro angeli ai quali era dato di danneggiare la terra
e il mare, dicendo: Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché
abbiam segnato in fronte col suggello i servitori dell'Iddio nostro. E udii il
numero dei segnati: cento quarantaquattromila - Ap. 7:2-4
Ciò indica che il sigillo
del Dio vivente sarà posto sulla fronte dei cento quarantaquattromila nell'Est,
dove sorge il sole. I prescelti accompagneranno l'Agnello al suo ritorno (Ap.
14:1). Possiamo dedurne che la nazione che erediterà il lavoro di Dio e porterà
i suoi frutti al Secondo Avvento si trova nell'Est. È lì che Cristo nascerà e
sarà ricevuto dai cento quarantaquattromila scelti da Dio. Qual è la nazione
dell'Est scelta per ricevere il Signore?
La Nazione dell'Est è la
Corea
Fin dall'antichità, le
nazioni dell'Est sono state tradizionalmente considerate tre: Corea, Giappone e
Cina. Di queste, il Giappone ha adorato per tutta la sua storia la divinità del
Sole Amaterasu-omi-kami. Il Giappone è entrato nel periodo del Secondo Avvento
come una nazione fascista ed ha brutalmente perseguitato i Cristiani coreani.12
La Cina al tempo del Secondo Avvento è stata un terreno di coltura del
comunismo ed è poi diventata una nazione comunista. Entrambe queste nazioni si
trovano dal lato di Satana. Perciò, la Corea è la nazione dell'Est dove Cristo
ritornerà. Esaminiamo dal punto di vista del Principio i vari modi in cui la
Corea si è qualificata a ricevere Cristo al Secondo Avvento. Come nazione in
cui il Messia ritorna, la Corea doveva possedere i requisiti descritti nei paragrafi
che seguono.
Una Condizione d'Indennizzo
Nazionale
Per diventare una nazione
idonea a ricevere il Messia, la Corea doveva realizzare una fondazione
nazionale basata sul numero quaranta per la separazione di Satana, per
restaurare Canaan a livello cosmico. Perché alla Corea è stata data questa
condizione d'indennizzo? Se Cristo ritorna in Corea, i Coreani sono destinati a
diventare la Terza Israele. Nell'Era dell'Antico Testamento, i discendenti di Abramo
che osservarono la Volontà di Dio e sopportarono la persecuzione in Egitto
furono la Prima Israele. I Cristiani, che furono perseguitati come eretici dagli
Ebrei mentre onoravano Gesù risorto e conducevano la provvidenza di
restaurazione, divennero la Seconda Israele. È probabile che Cristo al suo
ritorno sia analogamente condannato come eretico dai Cristiani del suo tempo,
secondo la profezia in cui è scritto che soffrirà e sarà rinnegato dalla
propria generazione (Lc. 17:25), com'era già accaduto a Noè. In tal caso, Dio
dovrà abbandonare i Cristiani che perseguitano Cristo, così come abbandonò gli
Ebrei che rinnegarono Gesù (Mt. 7:23). Allora i Coreani, che serviranno Cristo
al suo ritorno e lo sosterranno nel completamento del terzo capitolo della
provvidenza di Dio, diventeranno la terza Israele.
La Prima Israele soffrì 400
anni in Egitto per realizzare una fondazione basata sul numero quaranta per la
separazione di Satana, necessaria per intraprendere il corso nazionale per
restaurare Canaan. La Seconda Israele dovette superare 400 anni di persecuzioni
nell'Impero Romano, per realizzare una fondazione basata sul numero quaranta
per la separazione di Satana, necessaria per iniziare il corso mondiale per
restaurare Canaan. Come Terza Israele, anche i Coreani dovettero soffrire sotto
una nazione dal lato di Satana per un periodo che realizzasse il numero
quaranta. In questo modo, essi poterono realizzare una fondazione basata sul numero
quaranta per la separazione di Satana, necessaria per iniziare il corso cosmico
per restaurare Canaan. Questo fu il periodo di quarant'anni durante i quali la
Corea subì indicibili sofferenze come colonia del Giappone.
La Corea fu uno dei primi
obiettivi della politica imperialista giapponese. Il trattato di Protezione di
Ulsa, siglato nel 1905 da Hirohumi Ito per il Giappone e Wanyong Lee per la
Corea,13 impose a quest'ultima lo stato di protettorato giapponese. Tutti i
diritti diplomatici della Corea vennero affidati alla cura del Ministero degli
Esteri del Giappone. Il Giappone insediò un governatore generale e dislocò
funzionari militari in tutte le provincie, per controllare tutti gli affari
interni della Corea. In breve tempo, il Giappone impose il suo volere al popolo
coreano, dettandone la politica, la diplomazia e le scelte economiche.
Il Giappone annetté
forzatamente la Corea nel 1910. I Giapponesi commisero atrocità contro i
Coreani, imprigionando e passando per le armi molti patrioti, e privando il
popolo delle libertà. Un moto per l'indipendenza scoppiò il 1° marzo 1919, e i
Giapponesi uccisero migliaia di civili in ogni parte della penisola. Nel 1923, al
tempo del grande terremoto di Kanto, i Giapponesi presero come capri espiatori
molti innocenti Coreani che vivevano a Tokyo e li massacrarono. In quel tempo,
molti Coreani, che non potevano più sopportare l'oppressione giapponese,
lasciarono le loro case e fuggirono nel deserto della Manciuria, in cerca di libertà.
Là affrontarono indicibili sofferenze, dedicando anima e corpo per l'indipendenza
della loro patria. L'esercito giapponese setacciò ogni località alla ricerca dei
profughi coreani. In alcuni villaggi, ammassarono giovani e anziani in un unico
edificio e vi appiccarono il fuoco, bruciandoli vivi. Il Giappone continuò questa
tirannia fino al giorno della sua caduta.
I Coreani che furono uccisi
nei moti per l'indipendenza del 1° marzo e nel deserto della Manciuria era
prevalentemente Cristiani. Nel periodo finale del suo dominio coloniale, il
Giappone avviò un'odiosa campagna, intesa a soffocare il Cristianesimo
indipendente in Corea. I Cristiani coreani furono costretti ad andare nei
templi Shinto, e quelli che non vi si assoggettarono furono imprigionati o
uccisi. Solo con la resa dell'Imperatore giapponese Hirohito, alla fine della
Seconda Guerra Mondiale, i Coreani furono finalmente liberati dalla schiavitù.
Il popolo coreano soffrì per
quarant'anni, dal trattato di Protezione di Ulsa del 1905 fino alla liberazione
nel 1945. Le loro sofferenze corrisposero a quelle patite dalla Prima Israele
in Egitto e dalla Seconda Israele nell'Impero Romano. Il movimento per
l'indipendenza della Corea fu guidato soprattutto dai Cristiani, tanto in
patria che all'estero, e furono i Cristiani a soffrire di più sotto la tirannia
giapponese.
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