martedì 10 febbraio 2015

Escatologia e la Storia umana

Escatologia e Storia umana
La nostra conoscenza della storia è incompleta, incerta sulle sue origini, la direzione in cui si muove, e la sua destinazione finale. Per quanto riguarda l'escatologia, ovvero la dottrina degli Ultimi Giorni, molti Cristiani credono alla lettera quanto è scritto nella Bibbia:
“I cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si struggeranno” - 2 Pt. 3:12 
“Il sole si oscurerà, e la luna non darà più il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo” - Mt. 24:29 
“Con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio ... i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insiem con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria” - 1 Tess. 4:16-17
È pertinente domandarsi se tali avvenimenti debbano compiersi letteralmente oppure se questi versi siano simbolici, come lo sono molte altre parti della Bibbia. Per affrontare questo tema, dovremo prima comprendere alcuni punti fondamentali, quali lo scopo di Dio nel creare, il significato della Caduta dell'uomo e la meta della provvidenza di restaurazione.
Sezione 1
Il compimento dello scopo di creazione di Dio e la caduta dell'uomo
Il compimento dello scopo di creazione di Dio
Abbiamo già spiegato che Dio, nel creare l'uomo, aveva lo scopo di provare gioia insieme a lui.1 Così, lo scopo della nostra esistenza è procurare gioia a Dio. Cosa dobbiamo fare per procurare gioia a Dio e manifestare pienamente il nostro valore originale?
Le altre creature, diversamente dall'uomo, sono dotate di una caratteristica innata che li fa crescere fino alla maturità, diventando così oggetti che danno gioia a Dio, in modo automatico. L'uomo, invece, può diventare un vero e autentico oggetto di Dio, capace di procurarGli gioia, solo attraverso la sua libera volontà e le sue libere azioni: in altre parole, l'uomo non può diventare l'oggetto che ispira la gioia di Dio, se non comprende la Sua Volontà e s'impegna a praticarla nella propria vita. Per questo motivo, l'uomo ha una sensibilità emotiva capace di percepire il Cuore di Dio, una ragione intuitiva in grado di comprendere la Sua Volontà, e le attitudini necessarie per attuarla praticamente. Una persona che ha questo tipo di relazione con Dio raggiunge la perfezione del carattere. Adamo ed Eva prima della Caduta, così come i profeti d'ogni età, avevano la possibilità di dialogare con Dio perché possedevano queste qualità innate.
La relazione tra Dio e un uomo che ha raggiunto la perfezione della sua individualità può essere paragonata a quella tra la mente e il corpo. Il corpo è la dimora della mente e agisce secondo le direttive della mente. Allo stesso modo, Dio abita nella mente di un uomo completamente maturo: un tale uomo è un tempio di Dio e conduce la sua vita in armonia con la Sua Volontà. Un individuo perfetto è in completa sintonia con Dio, proprio come il corpo è in armonia con la mente. Per questo motivo è scritto:
“Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?” – 1 Cor. 3:16
“In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi” - Gv. 14:20
Un uomo che ha perfezionato la sua individualità diventa un tempio di Dio e lo Spirito Santo abita in lui; vivendo in unità con Dio, acquisisce la natura divina ed è impossibile che commetta peccato o cada.
Un uomo che ha perfezionato la sua individualità incarna la totale bontà e realizza lo scopo della creazione. Se un tale uomo potesse cadere, dovremmo trarne la conclusione irragionevole che la bontà contenga il seme della propria distruzione. Inoltre, se l'uomo creato dall'onnipotente Dio potesse cadere anche dopo essere diventato perfetto, avremmo ragione di dubitare della stessa onnipotenza di Dio. Poiché Dio è il Soggetto assoluto ed eterno, anche il Suo oggetto, per darGli vera gioia, dovrà necessariamente essere eterno e assoluto. Per questi motivi, un uomo che abbia perfezionato la sua individualità non potrà mai cadere.
Se Adamo ed Eva avessero raggiunto la perfezione, diventando perciò immuni al peccato, avrebbero generato buoni figli, fondato una famiglia e una società senza peccato, e realizzato esattamente il contenuto delle benedizioni di Dio (Gn. 1:28): avrebbero così fondato il Regno dei Cieli, che consiste in un'unica grande famiglia con gli stessi genitori.
Il Regno dei Cieli ha la forma di un individuo che ha raggiunto la perfezione del carattere. Proprio come le membra del corpo umano sono coordinate in relazioni orizzontali tra loro e si muovono in unità in risposta ai comandi verticali del cervello, nella società ideale le persone formano tra loro relazioni orizzontali di cooperazione e vivono insieme in sintonia con le direttive verticali provenienti da Dio; nessuno ferisce il suo prossimo perché, in tale società, se anche una sola persona soffre, tutti avvertono il Cuore di Dio, coinvolto nel dolore di quella persona.
Se tuttavia gli uomini, per quanto puri d'animo, dovessero vivere in condizioni primitive come i cavernicoli, la loro società non potrebbe essere considerata il Regno dei Cieli che Dio e l'uomo desiderano. Poiché Dio ci delegò a dominare ogni cosa (Gn. 1:28), gli uomini di perfetto carattere, per realizzare lo scopo della creazione, devono sviluppare la scienza, controllare la natura e creare un ambiente di vita e una struttura sociale assolutamente gradevoli. Questo sarà il Regno dei Cieli in terra. Dopo aver conseguito la piena maturità e aver vissuto nel Regno di Dio terreno, l'uomo abbandonerà il suo corpo fisico e passerà nel mondo spirituale, dove andrà a far parte del Regno dei Cieli in cielo. Perciò, il precipuo scopo di creazione di Dio è costruire il Regno dei Cieli in terra.
Le conseguenze della caduta dell'uomo
L'uomo cadde quand'era immaturo e si trovava ancora nel periodo di crescita. Abbiamo già chiarito perché era necessario il periodo di crescita e abbiamo già dimostrato l'assunto che i primi esseri umani caddero quand'erano ancora immaturi.3 A causa della Caduta, l'uomo non poté diventare tempio di Dio e, al contrario, si unì a Satana e divenne la sua dimora; invece di coltivare la natura divina, acquisì la natura del male.
Gli uomini malvagi hanno propagato il male ai loro figli, costituendo famiglie malvagie, società malvagie e un mondo malvagio. Questo è l'inferno in terra, nel quale abbiamo vissuto. Nell'inferno non possiamo formare adeguate relazioni orizzontali di cooperazione tra noi, perché la nostra relazione verticale con Dio è interrotta, ed arrechiamo danno agli altri, perché pensiamo che il dolore e la sofferenza del prossimo non ci riguardi.
L'uomo abituato a vivere nell'inferno in terra finisce naturalmente, quando conclude la sua vita fisica, nell'inferno nel mondo spirituale. Proprio perché, invece di costruire il Regno di Dio, abbiamo stabilito la sovranità di Satana, questi è chiamato il "principe di questo mondo" (Gv. 12:31) e "l'iddio di questo secolo" (2 Cor. 4:4).

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