sabato 6 dicembre 2014

Mose, Terzo Corso Nazionale per Restaurare Canaan


La Provvidenza di Restaurazione sotto la guida di Mosè

Terzo Corso Nazionale per Restaurare Canaan

La fondazione di fede

Quando il popolo si spaventò, ascoltando il rapporto sfiduciato delle spie, il secondo corso nazionale per restaurare Canaan finì in fallimento. I quarant'anni passati da Mosè nel deserto di Madian per restaurare la fondazione di fede furono invasi da Satana. Come risultato del fallimento della missione di spionaggio, gli Israeliti dovettero vagare nel deserto per quarant'anni, un anno per ogni giorno della missione di spionaggio, finché ritornarono a Kades. Per Mosè, questi quarant'anni furono il periodo per separare Satana, che aveva invaso la precedente fondazione di fede, e restaurare tramite indennizzo la fondazione di fede per il terzo corso. Onorando il Tabernacolo con fede e lealtà per tutti i quarant'anni di vagabondaggio nel deserto, Mosè, prima del ritorno a Kades, completò la fondazione di fede per il terzo corso nazionale per restaurare Canaan e, nello stesso tempo, stabilì la posizione di Abele per la fondazione di sostanza.

La fondazione di sostanza

La fondazione di sostanza per il secondo corso era finita in fallimento quando, a causa della persistente mancanza di fede del popolo, Satana aveva contaminato la fondazione per il Tabernacolo. Comunque, rimase almeno la fondazione di fede per il Tabernacolo, preservata dalla continua devozione di Mosè. Se, su questa fondazione, gli Israeliti avessero seguito fedelmente Mosè nei quarant'anni di vagabondaggio nel deserto, stabilendo così le basi per la separazione di Satana, si sarebbe posta la fondazione di sostanza per il Tabernacolo e completata la fondazione per il Tabernacolo. Se poi avessero onorato Mosè, obbedendogli ed entrando con fede in Canaan, gli Israeliti avrebbero completato la fondazione di sostanza per il terzo corso nazionale per restaurare Canaan.

Per Mosè, i quarant'anni di vagabondaggio nel deserto furono il periodo richiesto per stabilire la fondazione di fede per il terzo corso nazionale. Per gli Israeliti, lo scopo di questo periodo era il completamento della provvidenza per l'inizio del terzo corso. Gli Israeliti dovevano fare ciò stabilendo la fondazione per il Tabernacolo, ritornando così nello stato di grazia di cui avevano goduto nel secondo corso, subito dopo aver costruito il Tabernacolo sotto la guida di Mosè.

La fondazione di sostanza centrata su Mosè

Nel secondo corso, le Tavole, il Tabernacolo e l'Arca dell'Alleanza erano divenuti necessari solo perché nel deserto, subito dopo aver attraversato il Mar Rosso, gli Israeliti avevano perso la fede e dimenticato i tre segni che Dio aveva dato, nel condurre la provvidenza per l'inizio. Per restaurare tramite indennizzo la loro mancanza di fede, Dio li aveva messi alla prova per un periodo di quaranta giorni, mentre Mosè era sulla montagna, e aveva poi dato loro le tre manifestazioni della grazia divina: le Tavole di pietra, l'Arca dell'Alleanza e il Tabernacolo. Inoltre, Dio aveva dato le dieci piaghe, per restaurare le dieci volte che Labano aveva ingannato Giacobbe in Aram, ma, quando gli Israeliti avevano perso la fede, nonostante fossero stati testimoni delle dieci piaghe, Dio aveva cercato di restaurare tramite indennizzo le piaghe con i Dieci Comandamenti. Così, se avessero rinnovato la loro fede, onorando le tre manifestazioni della grazia divina e obbedendo ai Dieci Comandamenti, gli Israeliti sarebbero ritornati nello stato di grazia di cui avevano goduto nel lasciare l'Egitto, sotto il potere di tali miracoli.

Analogamente, nel terzo corso, gli Israeliti avrebbero dovuto completare il periodo d'indennizzo di quarant'anni, seguendo Mosè attraverso il deserto con fede e obbedienza e, dopo essere tornati a Kades, stabilirsi con Mosè sulla fondazione per il Tabernacolo, onorando le Tavole, il Tabernacolo e l'Arca. In questo modo, si sarebbero ristabiliti nella posizione che avevano conquistato, al completamento della provvidenza per l'inizio del secondo corso, quando Dio colpì gli Egiziani coi tre segni e le dieci piaghe. Le Tavole erano una rappresentazione ridotta dell'Arca, come l'Arca lo era del Tabernacolo; perciò, le Tavole erano una rappresentazione ridotta del Tabernacolo. L'Arca e il Tabernacolo possono quindi essere rappresentate dalle Tavole o dalla loro radice, la roccia. Perciò, il terzo corso nazionale per restaurare Canaan doveva iniziare a Kades sulla base del completamento di una provvidenza per l'inizio basata sulla roccia. Dopodiché, onorando il Tabernacolo con fede e devozione e seguendo Mosè in Canaan, gli Israeliti avrebbero realizzato la condizione d'indennizzo per rimuovere la natura caduta, richiesta per la fondazione di sostanza nel terzo corso nazionale.

In che modo Dio intendeva condurre la provvidenza per l'inizio basata sulla roccia? Durante i quarant'anni di vagabondaggio nel deserto, gli Israeliti continuarono a lamentarsi e mancare di fede. Per salvarli, Dio ordinò a Mosè di colpire la roccia col suo bastone, per far sgorgare l'acqua e dar da bere al popolo (Nm. 20:4-5, 8). Mosè doveva colpire la roccia solo una volta. Gli Israeliti dovevano allora unirsi a lui con deferenza, e così porsi, insieme a lui, sulla fondazione per il Tabernacolo, realizzando in questo modo la provvidenza per l'inizio basata sulla roccia. Invece, quando Mosè sentì che il popolo mormorava contro di lui, lamentandosi perché non c'era acqua da bere, fu preso da una rabbia incontenibile e colpì la roccia due volte. A questo punto, Dio gli disse:

Siccome non avete avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi dei figliuoli d'Israele, voi non introdurrete questa raunanza nel paese che io le do - Nm. 20:12

Colpendo la roccia due volte, mentre avrebbe dovuto colpirla una volta soltanto, Mosè rovinò la provvidenza per l'inizio basata sulla roccia e, di conseguenza, non gli fu permesso di entrare nella terra promessa, che poté solo vedere in lontananza, alla fine della sua vita (Nm. 27:12-14).

Esaminiamo perché Mosè avrebbe dovuto colpire la roccia una sola volta e colpirla due volte costituì un peccato. La roccia è un simbolo di Gesù Cristo (1 Cor. 10:4; Ap. 2:17). Poiché Cristo venne come albero della vita (Ap. 22:14)12 la roccia può essere vista anche come un albero della vita. L'albero della vita è anche un simbolo di Adamo perfetto nel Giardino di Eden; perciò la roccia simboleggia Adamo perfetto. Nel Giardino di Eden, Adamo doveva maturare per diventare l'ideale rappresentato dalla roccia ma, poiché Satana lo colpì e lo portò a cadere, non poté diventare l'albero della vita o la roccia, capace dare l'acqua della vita eterna ai suoi discendenti. Perciò, la roccia senz'acqua, prima che Mosè la colpisse per la prima volta, simboleggiava Adamo caduto. Per indennizzare l'atto di Satana, che colpì Adamo per impedirgli di diventare la roccia dalla quale poteva sgorgare l'acqua di vita, Dio volle che Mosè colpisse la roccia una volta. Colpendo la roccia una volta e facendone sgorgare l'acqua, Mosè realizzò una condizione d'indennizzo per restaurare Adamo come la roccia che dà acqua. La roccia, colpita una volta, simboleggiava Gesù, che doveva venire per dare all'umanità caduta l'acqua di vita. Perciò Gesù disse:

Ma chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna - Gv. 4:14

Così, Dio voleva che Mosè colpisse la roccia una volta, come condizione d'indennizzo per restaurare Adamo caduto nella persona del secondo, perfetto Adamo, e cioè Gesù. Ma l'atto di Mosè che, a causa della mancanza di fede degli Israeliti, colpì la roccia due volte con rabbia, dopo che n'era sgorgata l'acqua, rappresentò la possibilità che venisse colpito Gesù, ovvero, in altre parole, pose la condizione per cui, se il popolo ebreo, alla venuta di Gesù, avesse perso la fede, Satana avrebbe potuto attaccare Gesù, la realizzazione della roccia. Questa è la ragione per cui l'atto di Mosè costituì un peccato.

Perché poté essere restaurato l'atto di Mosè di rompere le Tavole di pietra, ma non il suo errore di colpire la roccia la seconda volta? Nel contesto della provvidenza di restaurazione, le Tavole di pietra e la roccia erano collegate come esteriore e interiore. Le Tavole di pietra, iscritte con i Dieci Comandamenti, erano l'essenza della Legge Mosaica e il cuore dell'Antico Testamento. Gli Israeliti potevano ricevere la salvezza, accessibile nell'Era dell'Antico Testamento, osservando gli ideali contenuti nelle Tavole. In questo senso, le Tavole di pietra erano una rappresentazione esteriore di Gesù che doveva venire.

La roccia, d'altro lato, non solo simboleggiava Cristo, ma, come radice delle Tavole di pietra, simboleggiava anche Dio, l'origine di Cristo. Le Tavole di pietra erano esteriori, la roccia era interiore. Se paragoniamo le Tavole al corpo, la roccia corrisponde alla mente; se paragoniamo le Tavole al luogo santo, la roccia corrisponde al luogo santissimo; se paragoniamo le Tavole alla terra, la roccia corrisponde al cielo. In breve, come rappresentazione interiore di Cristo, la roccia aveva un valore superiore alle Tavole di pietra.

Come rappresentazione esteriore di Gesù, le Tavole di pietra simboleggiavano anche Aaronne, che era il rappresentante esteriore di Gesù, perché stava davanti a Mosè, il rappresentante di Dio (Es. 4:16; 7:1). Quando gli Israeliti insistettero perché Aaronne costruisse il vitello d'oro (Es. 32:4), Aaronne perse la fede e questo causò la rottura delle Tavole. Nonostante ciò, Aaronne poté pentirsi e rinascere, perché stava ancora sulla fondazione di aver bevuto l'acqua dalla roccia in Refidim (Es. 17:6). In questo modo, anche le Tavole di pietra, che simboleggiavano Aaronne, poterono essere ricostruite e restaurate, sulla base della fondazione interiore dell'acqua della roccia. Tuttavia, dal momento che la roccia - la radice delle Tavole di pietra - simboleggiava non solo Gesù, ma anche Dio, sua origine, il secondo colpo sulla roccia non poté essere annullato.

Quali furono le conseguenze di aver colpito la roccia due volte? Mosè colpì la roccia la seconda volta perché fu preso da una rabbia incontenibile, causata dalla mancanza di fede del popolo (Salmi 106:32-33), e agì sotto l'influsso di Satana, addirittura per conto di Satana. Di conseguenza, la provvidenza per l'inizio, che Dio voleva condurre basata sulla roccia, fu contaminata da Satana.

Anche se esteriormente l'atto di Mosè di colpire la roccia la seconda volta si dimostrò un atto satanico, in un senso interiore, più profondo, Mosè dissetò il popolo coll'acqua sgorgata dalla roccia, salvando loro la vita. Si confermò così la profezia, che Dio aveva dato in precedenza (Nm. 14:28-34), per cui gli Israeliti esteriori, quelli già adulti al tempo della partenza dall'Egitto, non sarebbero entrati nella terra promessa, ad eccezione di Giosuè e Caleb. Anche Mosè sarebbe morto senza realizzare il sogno, a lungo accarezzato, di entrare in Canaan (Dt. 34:4-5), mentre gli Israeliti interiori, che erano bambini al tempo dell'Esodo, o erano nati durante il corso nel deserto, quando il popolo aveva bevuto l'acqua della roccia e onorato il Tabernacolo, sarebbero entrati in Canaan sotto la guida di Giosuè (Nm. 32:11-12), succeduto a Mosè (Nm. 27:18-20).

Poiché l'atto di Mosè di colpire la roccia due volte permise l'invasione di Satana, c'era da immaginarsi che la roccia non desse acqua. E allora, come fu possibile che dalla roccia sgorgasse l'acqua? Mosè aveva già ottenuto l'acqua dalla roccia in Refidim (Es. 17:6) nel secondo corso nazionale per restaurare Canaan, ponendo così la fondazione per ottenere l'acqua dalla roccia. Nel terzo corso nazionale le Tavole di pietra, il Tabernacolo e l'Arca dell'Alleanza, stabiliti su questa fondazione, erano stati sostenuti, nonostante la mancanza di fede del popolo, dalla devozione incrollabile di Mosè, che aveva mantenuto saldamente la fondazione di fede per il Tabernacolo posta durante i quaranta giorni di digiuno. Anche se la fede di Mosè vacillò, in un momento di rabbia, il suo cuore nei confronti di Dio era rimasto immutato. Inoltre, Giosuè aveva posto la fondazione per il Tabernacolo, con la sua fede assoluta, durante i quaranta giorni di spionaggio e, d'allora in poi, aveva continuato a sostenere le Tavole, il Tabernacolo e l'Arca. Così, la fondazione per ottenere l'acqua dalla roccia, che era stata stabilita in Refidim, rimase intatta, centrata su Giosuè. In conclusione, la seconda provvidenza basata sulla roccia, seppure invasa esteriormente da Satana, a causa dell'atto esteriore di mancanza di fede di Mosè, rimase sana interiormente. La roccia diede l'acqua per il popolo, grazie all'atteggiamento interiore di Mosè e Giosuè, improntato a irremovibile fede e devozione.

Colpendo la roccia la seconda volta, Mosè agì dalla posizione di Satana, e perciò questi prese possesso della pietra. Di conseguenza, al tempo di Gesù, quando il popolo perse la fede, Gesù stesso, la realizzazione della roccia, dovette andare personalmente nel deserto a recuperarla. Questo è il motivo riposto della prima tentazione, in cui Satana sfidò Gesù a trasformare la pietra in pane.

A causa della mancanza di fede degli Israeliti, Mosè si adirò e colpì la roccia due volte. In questo modo, Satana prese in pegno il suo corpo, e Mosè dovette morire fuori della terra promessa. Tuttavia, Mosè poté entrare in Canaan in spirito, perché aveva ottenuto l'acqua dalla roccia, in virtù della sua fede indomabile. Questo anticipò cosa sarebbe accaduto alla venuta di Gesù, la vera manifestazione della roccia. Se il popolo ebreo avesse perso la fede, anche il corpo di Gesù sarebbe stato attaccato da Satana, fino all'estremo dell'uccisione sulla croce. Gesù morì prima di completare la restaurazione di Canaan a livello mondiale, ma nonostante ciò riuscì ugualmente a realizzare, con la sua resurrezione, la parte spirituale della restaurazione.

Poco tempo dopo l'episodio di Kades, gli Israeliti, proseguendo nel loro cammino, si lamentarono ancora, e Dio mandò dei serpenti velenosi, che morsero e uccisero molti di loro. Quando si pentirono, Dio disse a Mosè di fare un serpente di bronzo e porlo in cima a un'asta, così che chiunque l'avesse guardato sarebbe stato salvato (Nm. 21:6-9). I serpenti velenosi simboleggiavano Satana, il serpente antico (Ap. 12:9) che aveva fatto cadere Eva; mentre il serpente di bronzo posto sull'asta simboleggiava Gesù, che doveva venire come serpente del Cielo. Fu anche questa un'indicazione di quanto avrebbe potuto accadere al tempo di Gesù, il quale infatti disse:

E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figliuol dell'uomo sia innalzato - Gv. 3:14

Quando gli Israeliti mancarono di fede, Dio li lasciò in preda al serpente satanico, ma quando si pentirono e ritrovarono la fede Dio salvò la loro vita col serpente di bronzo. Allo stesso modo, al tempo di Gesù, se il popolo avesse mancato di fede, Dio avrebbe dovuto lasciarlo in balia di Satana, e Gesù sarebbe stato innalzato sulla croce, come il serpente celeste, per salvare l'umanità: chiunque, pentendosi, avesse creduto nella redenzione per mezzo della croce, avrebbe avuto la salvezza. Anche l'episodio dei serpenti velenosi fu una delle cause remote per cui Gesù dovette prendere la strada della crocefissione, per iniziare il corso di salvezza spirituale.

Quando, adirato per la mancanza di fede degli Israeliti, Mosè colpì la roccia due volte, Dio lo avvisò che non sarebbe entrato nella terra di Canaan (Nm. 20:12). Nonostante le disperate preghiere, con cui supplicò Dio di concedergli di entrare in Canaan (Dt. 3:25), Mosè morì prima di varcare il confine. Dopo la sua morte, il corpo di Mosè fu sepolto in una valle della terra di Moab, ma nessuno seppe mai in quale luogo preciso (Dt. 34:6).

Anche quest'episodio indicò quello che avrebbe potuto accadere a Gesù: se il popolo l'avesse rifiutato, Gesù sarebbe stato crocifisso e, anche se avesse pregato disperatamente per evitare quel destino e realizzare il Regno dei Cieli - come in effetti pregò nel Giardino di Getsemani con la supplica "passi oltre da me questo calice", sarebbe morto senza realizzare la sua meta e, dopo la sua morte, nessuno avrebbe saputo la sorte del suo corpo.


Continua a leggere:

La Fondazione di Sostanza centrata su Giosuè 



Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

Il Principio Divino, Prefazione

Il Principio Divino Insegnamento fondamentale di Rev. Sun Myung Moon Un primo manoscritto sul Principio Divino andò perduto, in Corea del ...

Post più popolari