lunedì 3 novembre 2014

Parallelismi tra I Giorni di Gesù e Il nostro Tempo


Il Secondo Avvento di Cristo
Parallelismi tra I Giorni di Gesù e Il nostro Tempo
Il periodo del Secondo Avvento è parallelo al tempo di Gesù. Le situazioni che si sviluppano nel Cristianesimo di oggi sono simili a quelle che si verificarono nel Giudaismo al tempo di Gesù. Esaminiamo alcuni di questi parallelismi.
Il Cristianesimo di oggi, come il Giudaismo del tempo di Gesù, segue troppo rigidamente le autorità istituzionali e i cerimoniali, mentre interiormente è corrotto. Al tempo di Gesù, molti sacerdoti e scribi erano diventati schiavi dei riti e delle leggi, e la loro vita spirituale era corrotta. Perciò, gli Ebrei di fede sincera accorrevano a Gesù, che era additato come un eretico, per appagare la loro sete spirituale. Analogamente, nel Cristianesimo di oggi, molti autorevoli prelati e sacerdoti sono legati alle autorità e invaghiti dei rituali, e intanto il loro spirito si spegne ogni giorno di più. Per questo, i Cristiani devoti vagano per monti e piani in cerca di nuove guide, che possano condurli fuori del deserto spirituale e mostrare loro la via della luce interiore.
I capi della Cristianità di oggi, come i capi ebrei del tempo di Gesù, saranno probabilmente i primi a perseguitare Cristo al Secondo Avvento. Gesù venne per fondare una nuova era, che realizzasse le promesse dell'Antico Testamento, proclamate dai profeti. Gesù non si limitò a ripetere le parole dell'Antico Testamento, ma diede nuove parole di verità adatte alla nuova era. I sacerdoti e gli scribi criticarono le parole e le azioni di Gesù basandosi sulla loro ristretta comprensione delle Scritture dell'Antico Testamento. I loro giudizi sbagliati li condussero a mettere Gesù sulla croce.
Analogamente, lo scopo di Cristo al Secondo Avvento è quello di costruire un nuovo cielo e una nuova terra (Ap. 21:1-4), sulla fondazione della salvezza spirituale posta dal Cristianesimo nell'Era del Nuovo Testamento. Quando tornerà, Cristo al Secondo Avvento non ripeterà semplicemente le parole del Nuovo Testamento, risalenti a 2000 anni fa, ma sicuramente aggiungerà nuove parole di verità, necessarie per la fondazione di un nuovo cielo e una nuova terra. 
Tuttavia, quei Cristiani che saranno ottusamente legati alla lettera del Nuovo Testamento, criticheranno le parole e le azioni di Cristo al suo ritorno, basandosi sulla loro ristretta comprensione delle Scritture. Perciò, ci si può aspettare che perseguitino il Signore, bollandolo come eretico. Questa è la ragione per cui Gesù predisse che, al Secondo Avvento, Cristo avrebbe sofferto molto e sarebbe stato rifiutato dalla sua generazione (Lc. 17:25).
Quando riceveranno rivelazioni riguardanti Cristo al Secondo Avvento o udranno le sue parole, le persone risponderanno in maniera simile a quella in cui risposero gli Ebrei del tempo di Gesù. Dio non rivelò la notizia della nascita di Gesù ai sacerdoti e agli scribi, ma agli astrologi gentili e ai pastori puri di cuore. È come il caso di un padre che, a causa dell'ignoranza dei suoi figli, deve confidarsi col suo figliastro. Allo stesso modo, sarà ben possibile che Dio riveli dapprima la notizia del ritorno di Cristo a persone laiche, a gruppi spirituali e chiese marginali, che la maggioranza tratta con disprezzo, oppure a persone di coscienza non credenti. 
Solo più tardi l'annuncio potrà arrivare al tipico clero cristiano, incurantemente intento alle manifestazioni di fede convenzionali. Al tempo di Gesù, furono le persone comuni e i Gentili, e non i capi ebrei, a ricevere sinceramente il Vangelo. Allo stesso modo, al ritorno di Cristo, i Cristiani più semplici e i non credenti accetteranno le parole del Signore prima dei capi cristiani, che si considerano prescelti da Dio. Questo è il significato della parabola di Gesù del banchetto di nozze. Quando gli ospiti invitati, gli uomini più in vista della comunità, declinarono l'invito del re,
Egli disse ai suoi servitori: Le nozze, sì, sono pronte; ma gl'invitati non ne erano degni. Andate dunque sui crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete. E quei servitori, usciti per le strade, raunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu ripiena di commensali - Mt. 22:8-10
Sia al tempo di Gesù che al Secondo Avvento, molti fervidi credenti, incamminatisi sulla strada della fede con la speranza di entrare in cielo, potranno in effetti ritrovarsi all'inferno. Al tempo di Gesù, i sacerdoti e gli scribi, che avevano la responsabilità di guidare il popolo scelto di Dio, avrebbero dovuto essere i primi a riconoscere che il Messia era venuto e avrebbero dovuto condurre a lui il popolo ebreo. Per aiutarli a compiere la loro missione, Gesù assunse l'iniziativa, visitò il tempio e insegnò il Vangelo a loro prima che a chiunque altro (Lc. 2:42- 47). Tuttavia, essi non lo ricevettero, e Gesù non ebbe altra scelta che incamminarsi sulle rive della Galilea e scegliere i suoi discepoli tra i pescatori, occupandosi della feccia della società e accompagnandosi a peccatori, collettori di tasse e prostitute. 
Alla fine, i sacerdoti e gli scribi perseguitarono Gesù, fino a costringerlo ad accettare il destino della croce, e si macchiarono del suo omicidio, credendo di aver operato per il meglio, eliminando un eretico pericoloso e blasfemo. Poi, ripresero i loro abituali compiti sacerdotali, recitando le Sacre Scritture, pagando la decima e offrendo i sacrifici nel Tempio per il resto della loro vita, con la sicurezza di essere destinati al Cielo. Invece, alla loro morte, si trovarono inaspettatamente all'inferno. Ironicamente, proprio il cammino che avevano intrapreso per arrivare in Cielo, li aveva condotti fuori strada.
Riconoscendo che avvenimenti simili potranno ripetersi negli Ultimi Giorni, ciascuno di noi dovrebbe esaminarsi seriamente. Molti Cristiani oggi stanno correndo su una strada che credono li porterà in Cielo e, invece, potrebbero fare un passo falso e finire all'inferno. Questo è il motivo per cui Gesù una volta disse che negli Ultimi Giorni avrebbe deplorato molti fervidi credenti, sebbene dedicati al punto di scacciare i demoni e compiere miracoli nel suo nome:
Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d'iniquità - Mt. 7:23
In verità, nessuno ha mai avuto di fronte una situazione più precaria di quella dei credenti che vivono in un periodo di transizione storica come quello odierno. Per quanta fede possiamo aver dimostrato nella nostra vita, se noi, come i capi ebrei del tempo di Gesù, facciamo il passo sbagliato di opporci a Cristo che ritorna, tutti i nostri sforzi saranno stati inutili. Di queste persone, Daniele aveva detto:
Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente, e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi - Dan. 12:10
Sezione 5
La caotica profusione delle lingue e la necessità della loro unificazione
Se l'uomo non fosse caduto, avremmo formato un'unica famiglia globale, paragonabile a un corpo in cui le membra sarebbero state tutte collegate tra loro, e di cui Dio sarebbe stato il capo. Tutti avrebbero parlato la stessa lingua e non si sarebbe generata una profusione di lingue incomprensibili l'una all'altra. La nascita delle diverse lingue, che hanno impedito la libera comunicazione tra gli uomini, fu causata dal fatto che, con l'interruzione della relazione verticale degli uomini con Dio, prodotta dalla Caduta, furono tagliate anche tutte le relazioni orizzontali tra loro. L'umanità si è frantumata, dispersa in varie aree geografiche e divisa in comunità isolate.
C'è anche un racconto biblico che ci dà una spiegazione spirituale della confusione delle lingue: è la storia della Torre di Babele (Gn. 11:1-9). I discendenti di Noè parlavano un'unica lingua, ma un giorno i discendenti del secondo figlio di Noè, Cam, che aveva peccato contro Dio, iniziarono a costruire la Torre di Babele, per esaltare sé stessi al di sopra di Dio, secondo la volontà di Satana. Quando i discendenti di Sem e Jafet, che stavano dal lato di Dio, collaborarono alla costruzione, Dio creò una tale confusione nelle loro lingue, che non riuscirono più a comunicare tra loro per compiere la volontà di Satana.
Come figli degli stessi genitori, tutti noi abbiamo comuni sentimenti di gioia, collera, sofferenza e piacere. Tuttavia, non possiamo esprimere i nostri sentimenti più profondi agli altri, perché parliamo lingue diverse. Non è questa una delle peggiori sventure dell'umanità? Per realizzare il mondo ideale di un'unica famiglia globale, che possa onorare Cristo al Secondo Avvento come nostro Vero Genitore, le nostre lingue dovranno essere sicuramente unificate. Come è spiegato nel racconto della costruzione della Torre di Babele, il caos è venuto nelle nostre lingue quando abbiamo esaltato la volontà di Satana. Il principio di restaurazione tramite indennizzo impone che la nostra cooperazione nel costruire la torre di Dio e glorificare la Sua Volontà sia la strada per unificare tutte le lingue.
Quale lingua sarà la base per unificare tutte le altre? La risposta a questa domanda è ovvia. I figli imparano la lingua dei genitori. Se Cristo ritornerà in Corea, certamente userà la lingua coreana, che diventerà così la lingua madre di tutta l'umanità. Alla fine, tutti gli uomini parleranno la lingua dei Veri Genitori come propria lingua madre. Tutta l'umanità diverrà un solo popolo e userà una sola lingua, stabilendo così un'unica nazione globale sotto Dio.


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