Il Principio di creazione
Il processo della creazione
dell'universo e il suo periodo di crescita
Il processo della creazione
dell'universo
Secondo il racconto del
libro di Genesi sulla creazione dell'universo, Dio creò la luce in mezzo al
primordiale stato di caos, vuoto e buio. Egli poi separò le acque sotto il
firmamento da quelle sopra il firmamento, divise la terra dall'oceano, creò
piante, pesci, uccelli e mammiferi, ed infine fece l'umanità. Tutto ciò richiese
un periodo di sei "giorni". Da questo racconto possiamo ricavare che
il processo della creazione dell'universo si sviluppò in un certo periodo di
tempo, rappresentato da sei giorni.
Il processo della creazione
descritto nella Bibbia contiene alcune assonanze con la teoria sull'origine e
la formazione dell'universo enunciata dalla scienza moderna. Secondo
quest'ultima, infatti, l'universo iniziò come un plasma in espansione: i corpi
celesti si formarono dal caos e dal vuoto e produssero la luce. Quando la terra
fusa si raffreddò, eruzioni vulcaniche riempirono il firmamento d'acqua. La
terra emerse e l'acqua discese sotto forma di pioggia, generando i continenti e
gli oceani. Successivamente vennero a esistere le piante e gli animali inferiori.
Poi vennero, nell'ordine, pesci, uccelli, mammiferi e infine l'umanità. L'età della
terra è calcolata in molti miliardi di anni. Considerando che il racconto della
Bibbia sulla creazione dell'universo, risalente a migliaia d'anni fa, è
pressoché coincidente con le scoperte della ricerca scientifica moderna,
abbiamo un'ulteriore conferma che questo resoconto biblico è una rivelazione
divina.
L'universo non nacque
all'improvviso, già completo, del tutto astratto dal decorso del tempo. In
realtà, la sua origine e il suo sviluppo richiesero un lunghissimo periodo di
tempo. Perciò, il tempo biblico di sei giorni per il completamento dell'universo
non va riferito al numero letterale delle albe e dei tramonti, ma simboleggia
sei periodi di tempo succedutisi nel processo della creazione.
Il periodo di crescita per
la creazione
Il fatto che ci vollero sei
giorni, e cioè sei periodi di tempo, per completare la creazione dell'universo,
implica che un certo periodo di tempo era necessario anche per ultimare la
creazione di ciascuna delle singole entità che compongono l'universo. Inoltre,
il modo in cui il libro di Genesi descrive ciascun giorno ci rivela qualcosa
sul decorso del tempo richiesto per la creazione di un'entità. Il racconto ha
un modo insolito di contare i giorni della creazione:
“Così fu sera, poi fu
mattina: e fu il primo giorno” - Gn. 1:5
Si dovrebbe pensare che
l'arrivo del mattino, dopo il passaggio di una sera e una notte, debba essere
considerato come il secondo giorno, e invece la Bibbia lo descrive come il
primo. La Bibbia parla di un solo giorno per mostrare come ogni essere creato
debba attraversare un periodo di crescita, simboleggiato dalla notte, prima di
raggiungere la perfezione, al mattino, e soltanto allora, nel salutare il nuovo
giorno, possa procedere oltre e realizzare il suo ideale di creazione.
Ogni fenomeno che si
verifica nell'universo porta frutto solo dopo il decorso di un certo intervallo
di tempo. Tutte le cose sono concepite per raggiungere la completezza solo dopo
aver attraversato un prestabilito periodo di crescita.
Tre stadi successivi del
periodo di crescita
L'universo dispiega e manifesta
la natura interiore originale e la forma esteriore originale di Dio secondo
principi matematici. Da qui possiamo dedurre che un aspetto della natura di Dio
è matematico. Dio è la realtà unica e assoluta in cui le caratteristiche duali
interagiscono in armonia; perciò, Egli è un Essere fondato sul numero tre.
Tutti gli esseri creati, essendo stati concepiti a somiglianza di Dio,
manifestano la propria esistenza, il proprio movimento e la propria crescita attraverso
un corso di tre stadi.
La base delle quattro
posizioni, che è lo scopo di creazione di Dio, doveva essere completata
attraverso un processo in tre stadi: l'origine in Dio, il matrimonio di Adamo
ed Eva e la moltiplicazione dei figli. Per stabilire la base delle quattro
posizioni e condurre un movimento circolare, un essere deve prima compiere l'azione
in tre stadi di origine-divisione-unione e completare lo scopo dei tre oggetti,
in cui ogni posizione è impegnata in una relazione con le altre tre. Per analogia,
qualsiasi oggetto, per essere stabile, dev'essere sostenuto almeno in tre punti.
Allo stesso modo, ogni cosa raggiunge la perfezione passando attraverso tre successivi
stadi di crescita: lo stadio di formazione, lo stadio di crescita e lo stadio
di completamento.
Nella natura, molte cose
appaiono in gruppi di tre. Esistono i tre regni: minerale, vegetale e animale.
La materia si manifesta nei tre stati: gassoso, liquido e solido. Le piante
sono per lo più composte da tre parti: radici, rami e foglie. Gli animali hanno
capo, corpo ed arti.
Ci sono molti esempi del
numero tre anche nella Bibbia. Gli esseri umani non poterono realizzare lo
scopo della loro esistenza giacché caddero senza completare i tre stadi del
periodo di crescita, e così, nei loro ripetuti sforzi per realizzare tale
scopo, devono passare attraverso quei tre stadi. Nella provvidenza di restaurazione,
Dio ha lavorato per riscattare il numero tre e ciò spiega perché ci siano tanti
passi biblici e tante provvidenze, basati sul numero tre: la Trinità (Padre, Figlio
e Spirito Santo); i tre livelli del Paradiso; i tre arcangeli; i tre livelli
dell'arca di Noè; i tre voli della colomba dall'arca dopo il diluvio; le tre
offerte di Abramo; i tre giorni di viaggio prima del sacrificio d'Isacco. Al
tempo di Mosè ci furono: i tre giorni della piaga dell'oscurità, i tre giorni
di purificazione all'inizio dell'Esodo, i tre periodi di quaranta anni del
viaggio in Canaan ed i tre giorni di purificazione sotto il comando di Giosuè
appena prima dell'attraversamento del fiume Giordano. Nella vita di Gesù
vediamo: tre decenni di vita privata seguiti da tre anni di ministero pubblico,
i tre Magi che portarono tre doni dall'Est, i tre discepoli, le tre tentazioni,
le tre preghiere nel giardino di Getsemani, le tre negazioni di Pietro, le tre
ore d'oscurità dopo la crocifissione e la resurrezione di Gesù dopo tre giorni
nella tomba.
Quando caddero i primi
antenati? Durante il loro periodo di crescita, quand'erano ancora immaturi. Se
gli esseri umani fossero caduti dopo avere raggiunto la perfezione, sarebbe
irragionevole credere nell'onnipotenza di Dio. Se gli esseri umani cadessero
dopo essere diventati perfette personificazioni del bene, allora il bene stesso
sarebbe imperfetto e - di conseguenza - saremmo costretti a concludere che
anche Dio, come fonte del bene, è imperfetto.
E' scritto nel libro di
Genesi che Dio avvisò Adamo ed Eva:
“Ma del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai” – Gn. 2:17
Adamo ed Eva potevano
scegliere d'ignorare l'avvertimento di Dio e perdere la loro vita, oppure di
osservare l'ammonimento e vivere. Il fatto che avessero le due possibilità di
cadere o di diventare perfetti, dimostra che erano ancora in uno stato
d'immaturità. L'universo fu concepito per raggiungere la perfezione dopo un
certo periodo di crescita, descritto nella Bibbia come sei giorni, e gli esseri
umani, come parte della creazione di Dio, sono anch'essi legati a questo
principio.
In quale stadio del periodo
di crescita caddero i primi esseri umani? In cima allo stadio di crescita. Ciò
può essere dimostrato esaminando le circostanze della Caduta dei primi
progenitori e la storia della provvidenza di restaurazione, come risulterà
ancora più chiaro da un attento studio di questo volume.
La dimensione del dominio
indiretto
Durante il periodo di
crescita, tutte gli esseri della creazione crescono in virtù dell'autonomia e
del governo forniti dal Principio di Dio. Dio, l'Autore del Principio,
considera solo i frutti della loro crescita, basati sul Principio. In questo modo,
Egli governa tutte le cose indirettamente. Chiamiamo questo periodo di crescita
la dimensione del dominio indiretto di Dio, e cioè la dimensione del dominio
che si basa sulle realizzazioni tramite il Principio.
Tutte le cose raggiungono la
perfezione dopo aver attraversato il periodo di crescita (la dimensione del
dominio indiretto), in virtù dell'autonomia e del governo forniti dal Principio
di Dio. Gli esseri umani, invece, sono stati creati in modo che la loro
crescita richieda, in aggiunta alla guida fornita dal Principio, il compimento
di una parte di responsabilità. Così, per superare con successo il periodo di
crescita e raggiungere la perfezione, l'uomo deve esercitare questa responsabilità.
Dal Comandamento che Dio diede ad Adamo ed Eva (Gn. 2:17), possiamo altresì
dedurre che i primi antenati avevano la responsabilità di credere nella Parola
di Dio e non mangiare il frutto. Disobbedire a Dio e cadere o meno non
dipendeva da Dio, ma da loro stessi. Perciò, il fatto che l'uomo raggiunga la perfezione
o meno non dipende soltanto dalla forza della creazione di Dio, ma richiede
anche il compimento della responsabilità umana. Nella Sua funzione di Creatore,
Dio pose gli esseri umani nella posizione di poter attraversare il periodo di
crescita (la dimensione del dominio indiretto) e raggiungere la perfezione solo
completando la propria parte di responsabilità. È per questo che Dio non
interferisce nella responsabilità umana.
Ci sono diverse ragioni per
le quali Dio dotò l'uomo di una parte di responsabilità. Completando la parte
di responsabilità loro assegnata, e nella quale neppure Dio interviene, gli
esseri umani sono destinati a ereditare la natura creativa di Dio e partecipare
alla Sua grandiosa opera di creazione. Dio vuole che gli esseri umani ottengano
la proprietà del creato e si rendano degni di governarlo, nella posizione di
creatori (Gn. 1:28), proprio come Dio governa gli esseri umani come loro
Creatore. Questa è la differenza principale tra gli esseri umani e il resto del
creato.
Una volta che realizziamo la
nostra responsabilità, noi ereditiamo la capacità creativa di Dio e conseguiamo
il dominio su tutte le cose, compresi gli angeli. Dio ci assegna un corso
attraverso la dimensione del dominio indiretto, affinché possiamo raggiungere
tale perfezione. Noi uomini caduti, che non abbiamo ancora conseguito la
qualificazione per governare, dobbiamo completare la nostra responsabilità secondo
il Principio di restaurazione. Così facendo, possiamo progredire attraverso la
dimensione del dominio indiretto e quindi restaurare il nostro diritto di
governare tutte le cose, incluso Satana. Questo è l'unico modo in cui possiamo
realizzare lo scopo della creazione. La provvidenza di salvezza di Dio è stata
prolungata tanto a lungo perché le figure centrali, incaricate della provvidenza
di restaurazione, hanno commesso ripetuti errori, mentre cercavano di compiere
la loro parte di responsabilità, nella quale nemmeno Dio poteva intervenire.
Per quanto grande possa
essere la grazia salvifica della croce di Cristo, la salvezza busserà
inutilmente alla nostra porta, se non fortificheremo la nostra fede, come
nostra parte di responsabilità. Era responsabilità di Dio donarci il beneficio
della resurrezione tramite la crocifissione di Gesù, ma credere o non credere è
una responsabilità strettamente personale (Gv. 3:16; Ef. 2:8; Rm. 5:1).
La dimensione del dominio
diretto
Cos'è la dimensione del
dominio diretto di Dio e qual è il suo scopo? Gli esseri umani vivono nella
dimensione del dominio diretto quando, come partner soggettivo e partner
oggettivo, si legano nell'amore di Dio per formare una base delle quattro
posizioni e si uniscono completamente col cuore a Dio. In questa dimensione,
l'uomo condivide liberamente e pienamente amore e bellezza, seguendo la volontà
del partner soggettivo e realizzando lo scopo del bene. Quella del dominio
diretto è la dimensione della perfezione, essenziale per la realizzazione dello
scopo della creazione.
Qual è il significato del
dominio diretto di Dio sugli esseri umani? Una volta che avessero perfezionato
sé stessi come individui centrati su Dio, Adamo ed Eva avrebbero vissuto
insieme completamente uniti, formando la base delle quattro posizioni nella
loro famiglia. Vivendo in unità col Cuore di Dio, avrebbero condotto una vita
di bontà, condividendo la pienezza dell'amore e della bellezza con Adamo come
capo della famiglia. Nella dimensione del dominio diretto di Dio, le persone
sentiranno intensamente il Cuore di Dio in sé stessi, conosceranno la Volontà
di Dio e la trasferiranno nelle loro azioni. Proprio come ogni parte del corpo si
muove spontaneamente rispondendo alle sagaci direttive della mente, le persone
attueranno spontaneamente la Volontà di Dio, in conformità alle profonde intenzioni
del Suo Cuore. In questo stato di perfetta risonanza, lo scopo della creazione
è compiuto.
Come sarà il mondo, quando
la natura starà sotto il dominio diretto dell'uomo? Un uomo pienamente maturo e
le diverse cose della natura, come suoi partners oggettivi, quando stabiliscono
una relazione tra loro, si uniscono a formare una base delle quattro posizioni.
Le persone che sono in totale risonanza col Cuore di Dio governeranno la
natura, in una libera partecipazione di amore e bellezza, e l'intero universo
realizzerà il bene. In questo modo, gli esseri umani eserciteranno il dominio
diretto su tutte le cose.
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