venerdì 6 febbraio 2015

Escatologia, Gli Ultimi Giorni e La Nuova Verità

Gli Ultimi Giorni, la Nuova Verità e il nostro Atteggiamento

Gli Ultimi Giorni e La Nuova Verità
L'uomo caduto ha superato la sua ignoranza interiore, illuminando la propria spiritualità e intelligenza con "spirito e verità" (Gv. 4:23) attraverso la religione. La verità può essere divisa in due tipi: quella interiore, insegnata dalla religione, che aiuta l'uomo a superare l'ignoranza interiore, e quella esteriore, che si ottiene dalla scienza, ed aiuta l'uomo a superare l'ignoranza esteriore. Corrispondentemente, possiamo distinguere due aspetti nella nostra intelligenza: quello interiore, risvegliato dalla verità interiore, e quello esteriore, risvegliato dalla verità esteriore. Le religioni si sviluppano quando l'intelligenza interiore ricerca la verità interiore, mentre la scienza progredisce quando l'intelligenza esteriore ricerca la verità esteriore.
Lo spirito, in questo contesto, è l'ispirazione del Cielo. La cognizione di una realtà inizia quando la percepiamo attraverso i cinque sensi del nostro spirito. Queste percezioni si riverberano nei cinque sensi fisici, coi quali le avvertiamo fisiologicamente. La cognizione della verità, d'altra parte, viene dalla conoscenza tratta dal mondo fisico, percepito direttamente attraverso i nostri organi sensoriali. La cognizione perciò avviene tramite processi sia spirituali che fisici.
L'uomo è completo soltanto quando spirito e fisico sono uniti. Così, l'esperienza dell'ispirazione divina, ottenuta attraverso la cognizione spirituale, e l'apprendimento della verità, conquistata attraverso la cognizione fisica, devono armonizzarsi completamente e risvegliare nella persona, allo stesso tempo, sia la spiritualità che l'intelligenza. Solo quando entrambe le dimensioni della cognizione, quella spirituale e quella fisica, trovano conferma l'una nell'altra, possiamo comprendere adeguatamente Dio e l'universo.
Così, Dio ha aiutato l'uomo caduto e ignorante a elevarsi nella spiritualità e illuminarsi nell'intelligenza, tramite lo spirito e la verità, e in questo modo ha condotto la Sua provvidenza per restaurare l'uomo allo stato originale, anteriore alla Caduta. Nel corso della storia, il livello spirituale e intellettuale dell'uomo si è gradualmente innalzato grazie ai benefici dell'era della provvidenza di restaurazione. Così, la qualità dell'esperienza spirituale e la profondità della conoscenza religiosa e scientifica sono cresciute in conseguenza.
Spirito e verità sono unici, eterni e immutabili, ma il livello e la portata del loro insegnamento e il modo della loro espressione sono cambiati da un'epoca all'altra, col procedere della restaurazione dell'umanità, che è partita da uno stato di estrema ignoranza. Ad esempio, nell'era precedente all'Antico Testamento, quando gli uomini erano ancora ottenebrati e non potevano ricevere direttamente la Parola di verità, Dio comandò loro di offrire dei sacrifici, in sostituzione della Parola.20 Con l'andar del tempo, la spiritualità e l'intelligenza dell'uomo si elevarono fino al punto in cui, all'epoca di Mosè, Dio diede la Legge e, all'epoca di Gesù, il Vangelo. Gesù chiarì che le sue parole non erano la verità stessa; piuttosto, lui stesso era "la via, la verità e la vita" (Gv. 14:6). Gesù era l'incarnazione della verità, mentre le sue parole erano soltanto il mezzo attraverso cui egli esprimeva la sua personalità. Perciò, la portata e la profondità delle parole di Gesù e il metodo del suo insegnamento differivano a seconda delle persone cui parlava.
In questo senso, dobbiamo capire che i versi della Bibbia sono soltanto un modo di esprimere la verità e non la verità stessa. Il Nuovo Testamento non è altro che un testo provvisorio, inteso a illuminare le persone di 2000 anni fa, il cui livello spirituale e intellettuale era ben distante da quello odierno. La moderna sete di verità, scientificamente orientata, non può soddisfarsi di espressioni di verità di portata limitata, celate in simboli e parabole, e mirate specificamente ad istruire le persone di un'epoca passata. Per illuminare di verità l'intellettualità moderna deve apparire un altro testo, più elevato e ricco nei contenuti, e con un metodo di esposizione più scientifico, che noi chiamiamo la nuova verità. Questa verità, come abbiamo già discusso,21 dev'essere capace di conciliare scienza e religione in un unico scibile integrato, con cui poter superare gli aspetti interiori ed esteriori dell'ignoranza dell'uomo.
Esaminiamo alcuni altri motivi, per i quali deve apparire una nuova espressione della verità. La Bibbia, come abbiamo osservato, non è la verità stessa, quanto invece un testo che insegna la verità, ed esprime parti importanti di questa in simboli e parabole. Dal momento che simboli e parabole si prestano a varie interpretazioni, i credenti si sono spesso trovati in disaccordo e si sono divisi in varie chiese. La causa principale delle divisioni fra i credenti sta in questa caratteristica della Bibbia, non nelle persone. Il conflitto tra le chiese non potrà che approfondirsi, finché non emergerà una nuova verità capace di spiegare i simboli e le parabole che oscurano le verità essenziali della Bibbia. Senza questa nuova verità, la provvidenza di Dio, che passa attraverso l'unificazione della Cristianità, non potrà mai raggiungere il suo scopo. Per questo motivo Gesù promise che negli Ultimi Giorni ci avrebbe dato la nuova Parola di verità:
“Queste cose v'ho dette in similitudini; l'ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre” – Gv. 16:25
A causa della mancanza di fede del popolo del suo tempo, Gesù morì sulla croce senza poter esprimere tutto quello che aveva nel cuore, e perciò disse:
“Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?” - Gv. 3:12
“Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata” - Gv. 16:12
Con queste parole, Gesù manifestò il suo rammarico che persino i discepoli più vicini non riuscissero a ricevere tutto quello che lui voleva loro trasmettere. Nonostante ciò, le parole che Gesù non ha potuto esprimere non rimarranno per sempre segrete: un giorno saranno divulgate attraverso lo Spirito Santo in una nuova espressione della verità. Come disse Gesù:
“Quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire” – Gv. 16:12
Inoltre, è scritto:
“E vidi nella destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette suggelli” – Ap. 5:1
Le parole che Gesù avrebbe voluto lasciarci sono scritte e sigillate proprio in quel libro. Quando Giovanni pianse, perché non poteva trovare nessuno degno di aprire e leggere il libro in cielo, in terra o sotto la terra, uno degli anziani disse:
“Non piangere; ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette suggelli” - Ap. 5:3-5
Il Leone della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, significa Cristo. Deve venire il giorno in cui Cristo aprirà i sette sigilli del libro, il cui contenuto è rimasto tanto a lungo segreto all'umanità, e rivelare ai fedeli le parole delle nuova verità. Perciò è scritto:
“Bisogna che tu profetizzi di nuovo sopra molti popoli e nazioni e lingue e re” - Ap. 10:11
È anche profetizzato che negli Ultimi Giorni:
“Io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni” – At. 2:17
Per tutti questi motivi, possiamo aspettarci, negli Ultimi Giorni, l'apparire di una nuova espressione della verità.
Il nostro atteggiamento negli Ultimi Giorni
Esaminando il progredire della storia nella provvidenza di restaurazione, scopriamo che ogni nuova provvidenza inizia un po' prima della fine di quella precedente. Di conseguenza, l'inizio della nuova si sovrappone alla conclusione della vecchia; mentre il buio cala sulla vecchia storia, si profila già quella nuova. In tali periodi, le sovranità del bene e del male, che hanno avuto origine dallo stesso punto ma hanno perseguito scopi opposti ed hanno prodotto ciascuna i propri frutti a livello mondiale, raggiungono il punto d'intersezione. Così, l'uomo che vive in questo tempo soffre interiormente per l'ansietà, la paura e la confusione prodotte dall'assenza di un'ideologia o una filosofia di riferimento, e soffre esteriormente per le guerre e i conflitti, combattuti con armi micidiali. Gli Ultimi Giorni saranno pieni di disastri e devastazione, come disse Gesù:
“Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi” - Mt. 24:7
Negli Ultimi Giorni, è inevitabile che si producano tali devastazioni, per abbattere il potere del male e costituire il governo del bene. Nel mezzo di tanta desolazione, Dio sicuramente istituirà il centro della buona sovranità emergente per introdurre la nuova era. Noè, Abramo, Mosè e Gesù sono alcune delle persone che Dio stabilì come figure centrali delle rispettive nuove ere. Oggi, in questo periodo di transizione storica, dobbiamo trovare la persona designata da Dio come figura centrale della nuova provvidenza, per partecipare alla nuova era e onorare i desideri di Dio.
La provvidenza della nuova era non comincia sulle ceneri di quella vecchia ma, al contrario, sorge e cresce durante le fasi conclusive dell'era precedente ed entra in conflitto con essa. Di conseguenza, le persone radicate nella vecchia tradizione hanno difficoltà a comprendere e accettare la nuova provvidenza. Per questo motivo, i santi e i saggi che hanno condotto la provvidenza di una nuova era sono stati spesso perseguitati e martirizzati, e sono stati vittime della vecchia era. Ad esempio Gesù, che iniziò l'Era del Nuovo Testamento, venne alla fine dell'Era dell'Antico Testamento e sconcertò i credenti, che osservavano la Legge Mosaica. Gesù fu ostracizzato dagli Ebrei e alla fine venne crocefisso. Perciò Gesù disse:
“Ma il vin nuovo va messo in otri nuovi” - Lc. 5:38
Gesù deve ritornare alla fine dell'Era del Nuovo Testamento, per darci una nuova verità con la quale fondare la nuova era, rappresentata, nella visione della Bibbia, come un nuovo cielo e una nuova terra (Ap. 21:1-7). Gesù, che alla prima venuta fu schernito dagli Ebrei come un ossesso di Beelzebub (Mt. 12:24), sarà perseguitato anche dai Cristiani quando tornerà. Perciò, Gesù profetizzò sul Secondo Avvento:
“Bisogna ch'e' soffra molte cose, e sia reietto da questa generazione” - Lc. 17:25
In questo periodo di transizione storica, le persone che si culleranno comodamente negli usi della vecchia era saranno sicuramente giudicate alla stregua di quell'era.
L'uomo caduto, che ha una sensibilità spirituale estremamente fatua, tende generalmente, nello sforzo di seguire la provvidenza di Dio, ad aderire rigidamente alla lettera della verità. Perciò, non è pronto ad adeguarsi alla nuova era, anche se la provvidenza di restaurazione si muove in quella direzione, ed è generalmente troppo attaccato ai punti di vista superati, che erano stati propri della vecchia era. Questo è il caso degli Ebrei del tempo di Gesù, i quali erano così attaccati all'Antico Testamento da non rispondere a Gesù, che li invitava ad aprire un nuovo capitolo della provvidenza. Al contrario, i credenti che ricevono l'ispirazione divina attraverso la preghiera possono comprendere spiritualmente la provvidenza della nuova era e, anche se entrano in contrasto con le dottrine della vecchia era, rispondono alle sollecitazioni dello spirito e ascoltano la chiamata della nuova provvidenza. 
Nessuno tra i discepoli di Gesù era particolarmente legato alle Scritture dell'Antico Testamento. Piuttosto, si lasciarono tutti guidare dalle loro esperienze spirituali. Negli Ultimi Giorni, le persone che conducono un'ardente vita di preghiera o vivono secondo coscienza proveranno una grande ansietà, perché sentiranno nel cuore un'indistinta chiamata spirituale e il forte desiderio di seguire la provvidenza della nuova era, ancora prima di entrare in contatto con la nuova verità che possa guidare le loro azioni in quella direzione. Questi saranno i prescelti che, ascoltando la nuova verità, saranno risvegliati sia spiritualmente che intellettualmente dallo spirito e dalla verità, capiranno profondamente le necessità provvidenziali di Dio, riguardanti la nuova era, e offriranno il loro impegno con entusiasmo e soddisfazione.
Noi, che oggi viviamo negli Ultimi Giorni, dobbiamo coltivare un cuore umile e impegnarci al massimo nella preghiera, per ricevere l'ispirazione divina. Invece di restare rigidamente attaccati ai concetti convenzionali, dobbiamo renderci ricettivi allo spirito, per trovare la nuova verità che ci guiderà alla provvidenza della nuova era. Quando incontreremo questa verità, dovremo assicurarci che essa ci porti ad unirci con la direzione del Cielo, e verificare se genuina gioia celeste scaturisca abbondante dal profondo dell'anima. È solo in questo modo che noi, i pellegrini degli Ultimi Giorni, potremo trovare la strada della vera salvezza.
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