Gli Ultimi Giorni, la Nuova Verità e il nostro Atteggiamento
Gli Ultimi Giorni e La Nuova Verità
L'uomo caduto ha superato la
sua ignoranza interiore, illuminando la propria spiritualità e intelligenza con
"spirito e verità" (Gv. 4:23) attraverso la religione. La verità può
essere divisa in due tipi: quella interiore, insegnata dalla religione, che
aiuta l'uomo a superare l'ignoranza interiore, e quella esteriore, che si ottiene
dalla scienza, ed aiuta l'uomo a superare l'ignoranza esteriore. Corrispondentemente,
possiamo distinguere due aspetti nella nostra intelligenza: quello interiore,
risvegliato dalla verità interiore, e quello esteriore, risvegliato dalla
verità esteriore. Le religioni si sviluppano quando l'intelligenza interiore
ricerca la verità interiore, mentre la scienza progredisce quando
l'intelligenza esteriore ricerca la verità esteriore.
Lo spirito, in questo
contesto, è l'ispirazione del Cielo. La cognizione di una realtà inizia quando
la percepiamo attraverso i cinque sensi del nostro spirito. Queste percezioni
si riverberano nei cinque sensi fisici, coi quali le avvertiamo fisiologicamente.
La cognizione della verità, d'altra parte, viene dalla conoscenza tratta dal
mondo fisico, percepito direttamente attraverso i nostri organi sensoriali. La
cognizione perciò avviene tramite processi sia spirituali che fisici.
L'uomo è completo soltanto
quando spirito e fisico sono uniti. Così, l'esperienza dell'ispirazione divina,
ottenuta attraverso la cognizione spirituale, e l'apprendimento della verità,
conquistata attraverso la cognizione fisica, devono armonizzarsi completamente
e risvegliare nella persona, allo stesso tempo, sia la spiritualità che
l'intelligenza. Solo quando entrambe le dimensioni della cognizione, quella
spirituale e quella fisica, trovano conferma l'una nell'altra, possiamo comprendere
adeguatamente Dio e l'universo.
Così, Dio ha aiutato l'uomo
caduto e ignorante a elevarsi nella spiritualità e illuminarsi
nell'intelligenza, tramite lo spirito e la verità, e in questo modo ha condotto
la Sua provvidenza per restaurare l'uomo allo stato originale, anteriore alla
Caduta. Nel corso della storia, il livello spirituale e intellettuale dell'uomo
si è gradualmente innalzato grazie ai benefici dell'era della provvidenza di
restaurazione. Così, la qualità dell'esperienza spirituale e la profondità
della conoscenza religiosa e scientifica sono cresciute in conseguenza.
Spirito e verità sono unici,
eterni e immutabili, ma il livello e la portata del loro insegnamento e il modo
della loro espressione sono cambiati da un'epoca all'altra, col procedere della
restaurazione dell'umanità, che è partita da uno stato di estrema ignoranza. Ad
esempio, nell'era precedente all'Antico Testamento, quando gli uomini erano
ancora ottenebrati e non potevano ricevere direttamente la Parola di verità,
Dio comandò loro di offrire dei sacrifici, in sostituzione della Parola.20 Con
l'andar del tempo, la spiritualità e l'intelligenza dell'uomo si elevarono fino
al punto in cui, all'epoca di Mosè, Dio diede la Legge e, all'epoca di Gesù, il
Vangelo. Gesù chiarì che le sue parole non erano la verità stessa; piuttosto, lui
stesso era "la via, la verità e la vita" (Gv. 14:6). Gesù era
l'incarnazione della verità, mentre le sue parole erano soltanto il mezzo
attraverso cui egli esprimeva la sua personalità. Perciò, la portata e la
profondità delle parole di Gesù e il metodo del suo insegnamento differivano a
seconda delle persone cui parlava.
In questo senso, dobbiamo
capire che i versi della Bibbia sono soltanto un modo di esprimere la verità e
non la verità stessa. Il Nuovo Testamento non è altro che un testo provvisorio,
inteso a illuminare le persone di 2000 anni fa, il cui livello spirituale e
intellettuale era ben distante da quello odierno. La moderna sete di verità,
scientificamente orientata, non può soddisfarsi di espressioni di verità di
portata limitata, celate in simboli e parabole, e mirate specificamente ad
istruire le persone di un'epoca passata. Per illuminare di verità
l'intellettualità moderna deve apparire un altro testo, più elevato e ricco nei
contenuti, e con un metodo di esposizione più scientifico, che noi chiamiamo la
nuova verità. Questa verità, come abbiamo già discusso,21 dev'essere capace di
conciliare scienza e religione in un unico scibile integrato, con cui poter
superare gli aspetti interiori ed esteriori dell'ignoranza dell'uomo.
Esaminiamo alcuni altri
motivi, per i quali deve apparire una nuova espressione della verità. La
Bibbia, come abbiamo osservato, non è la verità stessa, quanto invece un testo
che insegna la verità, ed esprime parti importanti di questa in simboli e
parabole. Dal momento che simboli e parabole si prestano a varie
interpretazioni, i credenti si sono spesso trovati in disaccordo e si sono
divisi in varie chiese. La causa principale delle divisioni fra i credenti sta
in questa caratteristica della Bibbia, non nelle persone. Il conflitto tra le
chiese non potrà che approfondirsi, finché non emergerà una nuova verità capace
di spiegare i simboli e le parabole che oscurano le verità essenziali della
Bibbia. Senza questa nuova verità, la provvidenza di Dio, che passa attraverso
l'unificazione della Cristianità, non potrà mai raggiungere il suo scopo. Per
questo motivo Gesù promise che negli Ultimi Giorni ci avrebbe dato la nuova
Parola di verità:
“Queste cose v'ho dette in similitudini; l'ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre” – Gv. 16:25
A causa della mancanza di
fede del popolo del suo tempo, Gesù morì sulla croce senza poter esprimere
tutto quello che aveva nel cuore, e perciò disse:
“Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?” - Gv. 3:12
“Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata” - Gv. 16:12
Con queste parole, Gesù
manifestò il suo rammarico che persino i discepoli più vicini non riuscissero a
ricevere tutto quello che lui voleva loro trasmettere. Nonostante ciò, le
parole che Gesù non ha potuto esprimere non rimarranno per sempre segrete: un
giorno saranno divulgate attraverso lo Spirito Santo in una nuova espressione
della verità. Come disse Gesù:
“Quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire” – Gv. 16:12
Inoltre, è scritto:
“E vidi nella destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette suggelli” – Ap. 5:1
Le parole che Gesù avrebbe
voluto lasciarci sono scritte e sigillate proprio in quel libro. Quando
Giovanni pianse, perché non poteva trovare nessuno degno di aprire e leggere il
libro in cielo, in terra o sotto la terra, uno degli anziani disse:
“Non piangere; ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette suggelli” - Ap. 5:3-5
Il Leone della tribù di
Giuda, il Rampollo di Davide, significa Cristo. Deve venire il giorno in cui
Cristo aprirà i sette sigilli del libro, il cui contenuto è rimasto tanto a
lungo segreto all'umanità, e rivelare ai fedeli le parole delle nuova verità.
Perciò è scritto:
“Bisogna che tu profetizzi di nuovo sopra molti popoli e nazioni e lingue e re” - Ap. 10:11
È anche profetizzato che
negli Ultimi Giorni:
“Io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni” – At. 2:17
Per tutti questi motivi,
possiamo aspettarci, negli Ultimi Giorni, l'apparire di una nuova espressione
della verità.
Il nostro atteggiamento
negli Ultimi Giorni
Esaminando il progredire
della storia nella provvidenza di restaurazione, scopriamo che ogni nuova
provvidenza inizia un po' prima della fine di quella precedente. Di
conseguenza, l'inizio della nuova si sovrappone alla conclusione della vecchia;
mentre il buio cala sulla vecchia storia, si profila già quella nuova. In tali
periodi, le sovranità del bene e del male, che hanno avuto origine dallo stesso
punto ma hanno perseguito scopi opposti ed hanno prodotto ciascuna i propri
frutti a livello mondiale, raggiungono il punto d'intersezione. Così, l'uomo
che vive in questo tempo soffre interiormente per l'ansietà, la paura e la
confusione prodotte dall'assenza di un'ideologia o una filosofia di
riferimento, e soffre esteriormente per le guerre e i conflitti, combattuti con
armi micidiali. Gli Ultimi Giorni saranno pieni di disastri e devastazione,
come disse Gesù:
“Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi” - Mt. 24:7
Negli Ultimi Giorni, è
inevitabile che si producano tali devastazioni, per abbattere il potere del
male e costituire il governo del bene. Nel mezzo di tanta desolazione, Dio sicuramente
istituirà il centro della buona sovranità emergente per introdurre la nuova
era. Noè, Abramo, Mosè e Gesù sono alcune delle persone che Dio stabilì come
figure centrali delle rispettive nuove ere. Oggi, in questo periodo di transizione
storica, dobbiamo trovare la persona designata da Dio come figura centrale
della nuova provvidenza, per partecipare alla nuova era e onorare i desideri di
Dio.
La provvidenza della nuova
era non comincia sulle ceneri di quella vecchia ma, al contrario, sorge e
cresce durante le fasi conclusive dell'era precedente ed entra in conflitto con
essa. Di conseguenza, le persone radicate nella vecchia tradizione hanno
difficoltà a comprendere e accettare la nuova provvidenza. Per questo motivo, i
santi e i saggi che hanno condotto la provvidenza di una nuova era sono stati
spesso perseguitati e martirizzati, e sono stati vittime della vecchia era. Ad
esempio Gesù, che iniziò l'Era del Nuovo Testamento, venne alla fine dell'Era
dell'Antico Testamento e sconcertò i credenti, che osservavano la Legge Mosaica.
Gesù fu ostracizzato dagli Ebrei e alla fine venne crocefisso. Perciò Gesù
disse:
“Ma il vin nuovo va messo in otri nuovi” - Lc. 5:38
Gesù deve ritornare alla
fine dell'Era del Nuovo Testamento, per darci una nuova verità con la quale
fondare la nuova era, rappresentata, nella visione della Bibbia, come un nuovo
cielo e una nuova terra (Ap. 21:1-7). Gesù, che alla prima venuta fu schernito
dagli Ebrei come un ossesso di Beelzebub (Mt. 12:24), sarà perseguitato anche
dai Cristiani quando tornerà. Perciò, Gesù profetizzò sul Secondo Avvento:
“Bisogna ch'e' soffra molte cose, e sia reietto da questa generazione” - Lc. 17:25
In questo periodo di
transizione storica, le persone che si culleranno comodamente negli usi della
vecchia era saranno sicuramente giudicate alla stregua di quell'era.
L'uomo caduto, che ha una
sensibilità spirituale estremamente fatua, tende generalmente, nello sforzo di
seguire la provvidenza di Dio, ad aderire rigidamente alla lettera della
verità. Perciò, non è pronto ad adeguarsi alla nuova era, anche se la
provvidenza di restaurazione si muove in quella direzione, ed è generalmente troppo
attaccato ai punti di vista superati, che erano stati propri della vecchia era.
Questo è il caso degli Ebrei del tempo di Gesù, i quali erano così attaccati
all'Antico Testamento da non rispondere a Gesù, che li invitava ad aprire un
nuovo capitolo della provvidenza. Al contrario, i credenti che ricevono
l'ispirazione divina attraverso la preghiera possono comprendere spiritualmente
la provvidenza della nuova era e, anche se entrano in contrasto con le dottrine
della vecchia era, rispondono alle sollecitazioni dello spirito e ascoltano la
chiamata della nuova provvidenza.
Nessuno tra i discepoli di Gesù era
particolarmente legato alle Scritture dell'Antico Testamento. Piuttosto, si
lasciarono tutti guidare dalle loro esperienze spirituali. Negli Ultimi Giorni,
le persone che conducono un'ardente vita di preghiera o vivono secondo
coscienza proveranno una grande ansietà, perché sentiranno nel cuore
un'indistinta chiamata spirituale e il forte desiderio di seguire la provvidenza
della nuova era, ancora prima di entrare in contatto con la nuova verità che possa
guidare le loro azioni in quella direzione. Questi saranno i prescelti che,
ascoltando la nuova verità, saranno risvegliati sia spiritualmente che intellettualmente
dallo spirito e dalla verità, capiranno profondamente le necessità provvidenziali
di Dio, riguardanti la nuova era, e offriranno il loro impegno con entusiasmo e
soddisfazione.
Noi, che oggi viviamo negli
Ultimi Giorni, dobbiamo coltivare un cuore umile e impegnarci al massimo nella
preghiera, per ricevere l'ispirazione divina. Invece di restare rigidamente
attaccati ai concetti convenzionali, dobbiamo renderci ricettivi allo spirito,
per trovare la nuova verità che ci guiderà alla provvidenza della nuova era.
Quando incontreremo questa verità, dovremo assicurarci che essa ci porti ad
unirci con la direzione del Cielo, e verificare se genuina gioia celeste
scaturisca abbondante dal profondo dell'anima. È solo in questo modo che noi, i
pellegrini degli Ultimi Giorni, potremo trovare la strada della vera salvezza.
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