La Predestinazione dell'uomo
Adamo ed Eva sarebbero
diventati i buoni antenati dell'umanità, a condizione che avessero realizzato
la loro responsabilità di obbedire al comandamento di Dio e non mangiare il
frutto: la loro predestinazione, perciò, non era assoluta. Lo stesso vale per
tutti gli uomini caduti, che possono diventare uomini ideali, come Dio li ha
predestinati, solo dopo aver completato la propria responsabilità. Perciò, Dio
non predestina in termini assoluti che tipo di persona in effetti ciascun uomo
caduto diventerà.
Fino a che punto Dio
determina il fato di un individuo? Il compimento della volontà di Dio tramite
un individuo richiede assolutamente che questi completi la sua responsabilità.
Così, anche se Dio predestina qualcuno per una particolare missione, al
novantacinque per cento di responsabilità di Dio deve seguire il cinque per
cento di responsabilità di quell'uomo, prima che quest'ultimo possa completare
la missione affidatagli e compiere la Volontà di Dio. Se, al contrario, l'uomo
non completa la propria responsabilità, non può diventare il personaggio che
Dio aveva predestinato.
Ad esempio, quando scelse
Mosè, Dio predestinò condizionalmente che questi, realizzando la sua
responsabilità, conducesse il popolo scelto nella terra benedetta di Canaan
(Es. 3:10). Mosè, però, infranse la Volontà di Dio e fallì, colpendo due volte
la roccia a Kades. Di conseguenza, Mosè morì prima di raggiungere la sua
destinazione finale e il disegno di Dio, che egli guidasse il popolo in Canaan,
non si realizzò (Nm. 20:2-13; 27:13-14). Quando scelse Giuda Iscariota, Dio predestinò
condizionalmente che questi fosse un discepolo leale di Gesù, completando
fedelmente la sua responsabilità. Giuda, però, perse la fede, divenendo un
traditore, e l'aspettativa di Dio non si realizzò. Quando preparò gli Ebrei,
Dio predestinò che fossero glorificati come la nazione scelta, realizzando la responsabilità
di credere in Gesù e servirlo. Tuttavia, quando i capi della nazione ebraica
mandarono Gesù sulla croce, il destino preparato da Dio non si compì, e la nazione
si disgregò.
Esaminiamo anche la
predestinazione, da parte di Dio, delle figure centrali della provvidenza di
restaurazione. Lo scopo della provvidenza di restaurazione di Dio è restaurare
completamente il mondo caduto nel mondo che Dio intendeva all'origine. Perciò,
tutti gli uomini caduti sono destinati ad essere salvati, sia pure in tempi
differenti (2 Pt. 3:9). Tuttavia, come è stato per la Sua creazione, anche la
provvidenza di salvezza di Dio – che è un'opera di ricreazione - non può esaurirsi
in un minuto: essa parte da un punto e gradualmente si allarga fino a coprire tutto
l'insieme. Perciò, nella provvidenza di salvezza, Dio prima predestina un uomo
come figura centrale e poi lo chiama a svolgere una missione.
Quali sono le qualifiche che
un uomo deve possedere, per meritare una tale chiamata? Primo, la figura
centrale deve nascere nel popolo scelto. Poi, nell'ambito stesso del popolo
scelto, deve venire da una linea genealogica con molte realizzazioni positive;
tra i discendenti di questa illustre famiglia, deve essere personalmente dotato
delle caratteristiche appropriate e poi, nei primi anni della sua vita, deve
anche sviluppare le qualità necessarie. Alla fine, tra coloro che hanno
acquisito quelle qualità, Dio sceglie per primo l'individuo che vive in un tempo
e una regione più adatti alle Sue esigenze.
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