martedì 23 dicembre 2014

La Predestinazione dell'uomo

La Predestinazione dell'uomo
Adamo ed Eva sarebbero diventati i buoni antenati dell'umanità, a condizione che avessero realizzato la loro responsabilità di obbedire al comandamento di Dio e non mangiare il frutto: la loro predestinazione, perciò, non era assoluta. Lo stesso vale per tutti gli uomini caduti, che possono diventare uomini ideali, come Dio li ha predestinati, solo dopo aver completato la propria responsabilità. Perciò, Dio non predestina in termini assoluti che tipo di persona in effetti ciascun uomo caduto diventerà.
Fino a che punto Dio determina il fato di un individuo? Il compimento della volontà di Dio tramite un individuo richiede assolutamente che questi completi la sua responsabilità. Così, anche se Dio predestina qualcuno per una particolare missione, al novantacinque per cento di responsabilità di Dio deve seguire il cinque per cento di responsabilità di quell'uomo, prima che quest'ultimo possa completare la missione affidatagli e compiere la Volontà di Dio. Se, al contrario, l'uomo non completa la propria responsabilità, non può diventare il personaggio che Dio aveva predestinato.
Ad esempio, quando scelse Mosè, Dio predestinò condizionalmente che questi, realizzando la sua responsabilità, conducesse il popolo scelto nella terra benedetta di Canaan (Es. 3:10). Mosè, però, infranse la Volontà di Dio e fallì, colpendo due volte la roccia a Kades. Di conseguenza, Mosè morì prima di raggiungere la sua destinazione finale e il disegno di Dio, che egli guidasse il popolo in Canaan, non si realizzò (Nm. 20:2-13; 27:13-14). Quando scelse Giuda Iscariota, Dio predestinò condizionalmente che questi fosse un discepolo leale di Gesù, completando fedelmente la sua responsabilità. Giuda, però, perse la fede, divenendo un traditore, e l'aspettativa di Dio non si realizzò. Quando preparò gli Ebrei, Dio predestinò che fossero glorificati come la nazione scelta, realizzando la responsabilità di credere in Gesù e servirlo. Tuttavia, quando i capi della nazione ebraica mandarono Gesù sulla croce, il destino preparato da Dio non si compì, e la nazione si disgregò.
Esaminiamo anche la predestinazione, da parte di Dio, delle figure centrali della provvidenza di restaurazione. Lo scopo della provvidenza di restaurazione di Dio è restaurare completamente il mondo caduto nel mondo che Dio intendeva all'origine. Perciò, tutti gli uomini caduti sono destinati ad essere salvati, sia pure in tempi differenti (2 Pt. 3:9). Tuttavia, come è stato per la Sua creazione, anche la provvidenza di salvezza di Dio – che è un'opera di ricreazione - non può esaurirsi in un minuto: essa parte da un punto e gradualmente si allarga fino a coprire tutto l'insieme. Perciò, nella provvidenza di salvezza, Dio prima predestina un uomo come figura centrale e poi lo chiama a svolgere una missione.
Quali sono le qualifiche che un uomo deve possedere, per meritare una tale chiamata? Primo, la figura centrale deve nascere nel popolo scelto. Poi, nell'ambito stesso del popolo scelto, deve venire da una linea genealogica con molte realizzazioni positive; tra i discendenti di questa illustre famiglia, deve essere personalmente dotato delle caratteristiche appropriate e poi, nei primi anni della sua vita, deve anche sviluppare le qualità necessarie. Alla fine, tra coloro che hanno acquisito quelle qualità, Dio sceglie per primo l'individuo che vive in un tempo e una regione più adatti alle Sue esigenze.

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