domenica 1 febbraio 2015

Resurrezione, I concetti biblici di Vita e Morte

Resurrezione, I concetti biblici di Vita e Morte
Se credessimo letteralmente alle profezie della Bibbia, dovremmo aspettarci, al ritorno di Gesù, la resurrezione dei santi nella carne. I loro corpi, sepolti sotto terra e completamente decomposti, dovrebbero ricostituirsi e ritornare al loro stato originale (1 Tess. 4:16, Mt. 27:52).
Se da una parte, come persone di fede, dovremmo accettare queste profezie come la Parola di Dio, dall'altra, sulla base delle conoscenze scientifiche moderne, esse non hanno senso. Poiché questo genera molta confusione ai Cristiani, è importante spiegare il vero significato della resurrezione.
Sezione 1
Resurrezione
Resurrezione significa ritornare in vita e quindi implica che ci sia stata una morte. Per intendere il significato di resurrezione, dobbiamo perciò chiarire i concetti biblici di vita e morte.
I concetti biblici di Vita e Morte
Quando un seguace gli chiese se poteva andare a casa a seppellire suo padre che era deceduto, Gesù rispose:
“Lascia i morti seppellire i loro morti” - Lc. 9:60
Da queste parole di Gesù risulta chiaro che la Bibbia contiene due diversi concetti di vita e morte. Il primo concetto di morte riguarda la fine della vita fisica, ed è il caso del padre del discepolo, il cui corpo doveva essere sepolto; la vita, in questo contesto, è lo stato in cui il corpo mantiene le sue funzioni fisiologiche.
Il secondo concetto è riferito agli uomini vivi che si erano riuniti per seppellire il defunto, e che Gesù chiamò i morti. Definendo morti degli uomini i cui corpi erano vivi e attivi, Gesù intendeva dire che essi, poiché non avevano accettato il Messia, erano rimasti sotto il dominio di Satana, distanti dall'amore di Dio.
Questo secondo concetto di morte non è attinente al termine della vita fisica, ma significa aver lasciato l'abbraccio dell'amore di Dio ed esser caduti sotto il dominio di Satana; il corrispondente concetto di vita descrive la condizione di vivere secondo la Volontà di Dio, entro il dominio del Suo amore infinito. Perciò, in base al metro del valore originale, un uomo pur fisicamente vivo, ma lontano dal dominio di Dio e sottoposto alla schiavitù di Satana, è morto. Un'analoga conclusione può trarsi dalle parole di giudizio rivolte dal Signore agli uomini senza fede della chiesa di Sardi:
“Tu hai nome di vivere e sei morto” - Ap.3:1
D'altra parte, un uomo rimane vivo nel vero senso della parola, anche dopo che la sua vita fisica si è conclusa, se il suo spirito si trova nel Regno dei Cieli in cielo, la dimensione del mondo spirituale dove Dio governa col Suo amore.
Gesù disse:
“Chi crede in me, anche se muoia, vivrà” - Gv.11:25
Gesù intendeva dire che coloro che credono in lui e vivono nella dimensione del dominio di Dio hanno la vita. Anche dopo il ritorno del corpo alla terra, il loro spirito gode della vita nel dominio di Dio. Gesù disse anche:
“Chiunque vive e crede in me, non morrà mai” - Gv. 11:26
Affermando che i credenti non morranno mai, Gesù intendeva dire che chi crede in lui durante la vita terrena otterrà la vita eterna non in questo mondo, ma in quello dello spirito, nell'abbraccio dell'amore di Dio; sarà vivo sia in questa vita che nella prossima. Le parole di Gesù ci assicurano che la morte, nel senso della fine della vita fisica, non ha alcuna influenza sulla nostra vita eterna.
“Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; ma chi la perderà, la preserverà” - Lc.17:33
Coloro che trasgrediscono la Volontà di Dio per assicurarsi il benessere della carne sono morti, anche se il loro fisico è in vita, mentre coloro che hanno sacrificato il corpo per la Volontà di Dio sono vivi, anche se il loro corpo è sepolto e decomposto, perché vivono per sempre come spiriti nell'amore di Dio.
La morte causata dalla Caduta
Abbiamo visto che ci sono due diversi concetti biblici di morte. Quale dei due si riferisce alla morte causata dalla Caduta dei primi antenati?
Dio creò l'uomo perché invecchiasse, per poi tornare polvere. La morte fisica era un evento indipendente dall'eventualità della Caduta. Adamo morì all'età biblica di 930 anni e la sua carne ritornò polvere, ma non fu questa la morte causata dalla Caduta. Secondo il Principio di Creazione, la carne è il vestito dello spirito e proprio come si smettono gli abiti consumati, l'uomo avrebbe lasciato la carne quando questa fosse diventata vecchia e debole. Solo lo spirito, privo del suo vestito, sarebbe entrato nel mondo spirituale per vivere lì eternamente. Nessun materiale può durare eternamente e l'uomo non fa eccezione: il nostro corpo non può vivere eternamente. Se l'uomo fosse destinato a vivere per sempre nella carne, perché Dio avrebbe creato il mondo spirituale come nostra destinazione finale? Il mondo spirituale non fu creato dopo la Caduta, per ospitare gli spiriti caduti; esso è invece parte della creazione originale e fu ideato come luogo dove gli individui, dopo aver realizzato lo scopo della creazione, avrebbero assaporato la vita eterna, come esseri spirituali, dopo la fine della loro esistenza terrena.
La maggior parte degli uomini sono attaccati alla vita fisica e si rammaricano della sua fugacità perché, a causa della Caduta, ignorano di essere destinati a vivere per sempre, una volta smesso l'abito di carne, nel meraviglioso ed eterno mondo spirituale. La transizione dalla vita fisica a quella dello spirito può essere paragonata alla metamorfosi del bruco che diventa farfalla. Se il bruco avesse autocoscienza, potrebbe sentire attaccamento per la sua esistenza limitata – vissuta fra le foglie di una pianta – analogamente a quanto l'uomo prova per la sua vita terrena. Anche il bruco sarebbe riluttante a mettere fine alla sua esistenza, inconsapevole del suo destino nella nuova fase della sua vita, che trascorrerà felicemente, come farfalla, tra fiori fragranti e nettari dolcissimi.
La relazione fra l'esistenza terrena e la vita dello spirito è simile a quella tra il bruco e la farfalla. Inoltre, se non ci fosse stata la Caduta, gli uomini terreni avrebbero potuto comunicare col mondo spirituale nello stesso modo naturale in cui comunicano fra loro e avrebbero saputo che la morte non è la separazione definitiva dalle persone amate sulla terra. Se gli uomini conoscessero il mondo meraviglioso e felice nel quale potrebbero entrare dopo aver raggiunto la perfezione sulla terra ed essere morti di morte naturale, aspetterebbero con desiderio il giorno in cui poter entrare in quel mondo.
Poiché la Caduta non causò la fine della vita fisica, possiamo dedurne che essa portò l'altro tipo di morte. Approfondiamo questo punto. Dio disse ad Adamo ed Eva che il giorno in cui avessero mangiato del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male sarebbero sicuramente morti (Gn. 2:17). Poiché questo fu l'avvertimento di Dio, mangiando il frutto Adamo ed Eva devono essere effettivamente morti. Tuttavia, la loro vita terrena continuò anche dopo la Caduta: Adamo ed Eva generarono dei figli, che si moltiplicarono fino a formare l'odierna corrotta società. Possiamo concludere che la morte causata dalla Caduta non significò la fine della vita fisica, ma piuttosto lo scadimento dal dominio del bene di Dio al dominio del male di Satana.
Vediamo delle ulteriori conferme bibliche. È scritto:
“Noi sappiamo che siam passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte” - 1 Gv. 3:14
L'amore qui significa l'amore di Dio. Un uomo che non ama il suo prossimo con l'amore di Dio è morto, anche se si mantiene vivo e attivo sulla terra. Questo è anche il senso dei versi:
“Poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna” - Rm. 6:23
“Perché ciò a cui la carne ha l'animo è morte, ma ciò a cui lo spirito ha l'animo è vita e pace” - Rm 8:6
Il Significato di Resurrezione
Finora, molti hanno creduto che la morte causata dalla Caduta sia quella fisica e, di conseguenza, hanno interpretato il concetto biblico di resurrezione come rinascita fisica, fino a credere che la resurrezione dei morti comporti la rigenerazione biologica dei corpi decomposti. Ma non fu affatto quella fisica la morte causata dalla Caduta dei primi antenati. Secondo il Principio di Creazione, il corpo umano fu creato per ritornare polvere, una volta diventato vecchio. Un corpo decomposto non può riacquistare il suo stato originale; neppure è necessario che lo spirito prenda un nuovo corpo, perché esso è destinato ad assaporare la vita eterna nel vasto mondo dello spirito.
La resurrezione può essere definita come il processo inteso a restaurare la morte causata dalla Caduta nella vita, e la dimensione del dominio di Satana nella dimensione del dominio diretto di Dio, attraverso la provvidenza di restaurazione. Perciò, ogni volta che ci pentiamo dei nostri peccati e ci eleviamo a un più alto stato di bontà, risorgiamo a quel livello.
La Bibbia illustra il processo della resurrezione:
“Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” - Gv. 5:24
Sulla base di questo versetto, possiamo affermare che risorgere significa lasciare l'abbraccio di Satana e ritornare all'abbraccio di Dio. È anche scritto:
“Poiché‚ come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saran tutti vivificati” - 1 Cor. 15:22
Questo versetto significa che, come risultato della Caduta, abbiamo ereditato la discendenza di Satana e siamo morti, ma ritornando alla discendenza di Dio, tramite Cristo, risorgiamo alla vita.
Quali cambiamenti la resurrezione produce nell'uomo?
Secondo la Parola di Dio, Adamo ed Eva morirono quando mangiarono del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male. Nonostante ciò, essi non avvertirono alcun significativo cambiamento esteriore; al massimo, la loro fisionomia fu momentaneamente alterata, a causa dell'ansietà e della paura che provarono dopo essere caduti. Allo stesso modo, non dobbiamo aspettarci alcun significativo cambiamento esteriore nelle persone cadute, quando risorgono allo stato precedente alla Caduta. Un uomo che è rinato attraverso lo Spirito Santo ha sicuramente sperimentato la resurrezione; se lo paragoniamo con un ladro, l'uno è risorto al livello di essere rinato nel dominio di Dio, mentre l'altro è spiritualmente morto e destinato all'inferno. Tuttavia, non possiamo distinguere l'uno e l'altro dalla mera apparenza esteriore. Chi crede in Dio e segue l'insegnamento di Gesù, risorge dalla morte alla vita, ma non si può discernere alcun particolare cambiamento nel suo fisico, visto prima o dopo il momento in cui ha ricevuto Gesù e ha ottenuto la vita attraverso la resurrezione.
Gesù fu davvero un uomo che realizzò lo scopo della creazione.1 Nonostante ciò, il suo aspetto esteriore non era diverso da quello della gente comune. Se avesse dimostrato inconfondibilmente la divinità nel suo aspetto, chiunque intorno a lui gli avrebbe sicuramente creduto e l'avrebbe seguito.
I mutamenti che un uomo sperimenta quando risorge ed entra nel dominio di Dio avvengono nel cuore e nello spirito. I cambiamenti interiori purificano anche il corpo, trasformandolo da covo di Satana a tempio di Dio. In questo senso, possiamo dire che anche il suo fisico risorge. Possiamo paragonarlo a un edificio che, dopo esser stato utilizzato per scopi malvagi, è ora usato come luogo di culto; anche se non c'è stato alcun cambiamento nell'aspetto esteriore, esso è santificato dall'uso come edificio sacro.

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