venerdì 20 febbraio 2015

Lo scopo della creazione dell'universo

Lo scopo della creazione
Lo scopo della creazione dell'universo 
È scritto nella Bibbia che, dopo che Dio ebbe completato ciascun giorno della creazione,
“E Dio vide che questo era buono” - Gn. 1:4-31
Questo ci fa comprendere come Dio volesse che le Sue creazioni fossero i partners oggettivi, manifestazioni della bontà, di cui Egli potesse essere soddisfatto. In che modo la creazione dà a Dio la gioia più grande?
Creare gli esseri umani fu per Dio il passo finale nella creazione dell'universo. Dio li creò a Sua immagine, a somiglianza della Sua natura interiore e della Sua forma esteriore, e diede loro la sensibilità di provare tutti i sentimenti e le emozioni, poiché aveva intenzione di dividere con loro la Sua gioia. Dopo aver creato Adamo ed Eva, Dio li benedisse:
“Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra” – Gn. 1:28
Queste sono le tre grandi benedizioni:
Crescere (divenire maturi e pronti a portare frutto) Moltiplicarsi ed esercitare il dominio sulla creazione. 
Se Adamo ed Eva avessero adempiuto al mandato divino e avessero costruito il Regno dei Cieli, non c'è dubbio che Dio avrebbe provato la gioia più grande, mentre i Suoi figli e le Sue figlie avrebbero goduto del mondo del Suo ideale.
In che modo si possono compiere le tre grandi benedizioni di Dio? 
Soltanto con la realizzazione della base delle quattro posizioni, che è la base fondamentale della creazione. Le tre grandi benedizioni si realizzano quando tutte le creature, compresi gli esseri umani, completano la base delle quattro posizioni con Dio al centro. Questo è il Regno dei Cieli, dove si realizza la somma bontà e Dio prova la gioia più grande. Proprio questo, in effetti, è lo scopo per cui Dio creò l'universo.
Lo scopo finale dell'universo, con al centro gli esseri umani, è rendere gioia a Dio. Tutte le entità hanno scopi duali. Come è stato già spiegato, ogni entità ha due centri di movimento, uno di natura interiore e l'altro di forma esteriore. Tali centri servono scopi corrispondenti - a beneficio dell'insieme e a beneficio dell'individuo - la cui relazione è la stessa che esiste tra la natura interiore e la forma esteriore. Questi scopi duali sono in relazione tra loro come causa e risultato, interiore ed esteriore, partner soggettivo e partner oggettivo. Nell'ideale di Dio, non può esserci uno scopo individuale che non sostenga lo scopo dell'insieme, né uno scopo dell'insieme che non garantisce gl'interessi del singolo. La varietà infinita degli esseri dell'universo forma un unico vasto corpo organico, intessuto di questi scopi duali.
I buoni partners oggettivi per la gioia di Dio
Per comprendere con la miglior precisione le questioni riguardanti lo scopo di creazione di Dio, esaminiamo prima come si produce la gioia. La gioia non è prodotta da un individuo isolato; essa si origina quando abbiamo un partner oggettivo, in cui si rispecchiano e si sviluppano la nostra natura interiore e la nostra forma esteriore. Tramite lo stimolo che ci dà, il partner oggettivo ci aiuta a sentire la nostra natura interiore e la nostra forma esteriore. Questo partner oggettivo può essere incorporeo oppure sostanziale. Ad esempio, il partner oggettivo di un artista può essere un'idea nella sua mente, oppure il dipinto o la scultura che concretizzano quell'idea. Nel visualizzare la sua idea o contemplare la sua opera, l'artista è stimolato a sentire la propria natura interiore e la propria forma esteriore ivi riflesse e prova gioia e soddisfazione. L'idea, quando è essa sola a fare da partner oggettivo, non è così stimolante, né riesce a produrre una gioia così profonda, come riesce a fare un'opera compiuta. La natura degli esseri umani deriva dalla natura di Dio. In maniera analoga, Dio prova la pienezza della gioia quando viene stimolato dai Suoi partners oggettivi sostanziali a sentire attraverso di essi la propria natura interiore e la propria forma esteriore originali.
Come abbiamo già spiegato in precedenza, il Regno dei Cieli - che si realizza attraverso il compiersi delle tre grandi benedizioni e lo stabilirsi della base delle quattro posizioni - diventa il buon partner oggettivo che dà gioia a Dio. Dobbiamo ora comprendere in che modo il Regno dei Cieli diventi il buon partner oggettivo di Dio.
La prima benedizione di Dio consiste nella perfezione della personalità.
La mente e il corpo dell'individuo sono distinte proiezioni e partners oggettivi delle caratteristiche duali di Dio. Per raggiungere la perfezione del carattere, un individuo deve formare in sé una base delle quattro posizioni, in cui la mente e il corpo si uniscono completamente attraverso l'azione di dare e ricevere, con Dio come centro. Questo tipo di persone diventano i templi di Dio (1 Cor. 3:16), raggiungono la completa unità con Lui (Gv. 14:20), e acquistano una natura divina; inoltre, sperimentando come proprio il Cuore di Dio, comprendono la Sua Volontà e vivono in piena sintonia con essa. La persona che vive nello stato di perfezione individuale si pone come il partner oggettivo sostanziale della propria mente e, giacché quest'ultima ha a sua volta come centro Dio, si pone nello stesso tempo come il partner oggettivo sostanziale di Dio stesso. Sia la mente, sia Dio sono compiaciuti nello sperimentare la propria natura interiore e la propria forma esteriore attraverso lo stimolo che proviene dai loro partners oggettivi. Così, gli esseri umani che realizzano la prima benedizione di Dio diventano gli oggetti d'amore di Dio e Lo ispirano alla gioia. Provando dentro di sé tutti gli stessi sentimenti di Dio, quegli esseri umani non potrebbero mai commettere alcun atto peccaminoso, suscettibile di far soffrire Dio, e quindi non potrebbero mai cadere.
La seconda benedizione di Dio doveva essere realizzata da Adamo ed Eva, dopo che essi avessero conseguito la perfezione individuale come partners oggettivi di Dio, manifestando ciascuno un aspetto delle caratteristiche duali di Dio. Per costruire la base delle quattro posizioni nella loro famiglia, Adamo ed Eva dovevano unirsi in amorevole unità come marito e moglie ed educare i loro figli. Questo sarebbe stato l'adempimento della seconda benedizione. La famiglia o la società che ha formato la base delle quattro posizioni in linea con l'ideale di Dio è modellata sull'immagine di un individuo perfetto. Essa diventa così il partner oggettivo sostanziale dell'individuo che vive in unità con Dio e, di conseguenza, diventa anche il partner oggettivo sostanziale di Dio. L'individuo e, allo stesso modo, Dio provano gioia quando percepiscono in tale famiglia o comunità la manifestazione della propria natura interiore e della propria forma esteriore. Quando si realizza la seconda benedizione di Dio, questa famiglia o comunità diventa anch'essa un buon partner oggettivo, che dà gioia a Dio.
Per esaminare in che modo l'essere umano stabilisca un buon partner oggettivo, capace di dare gioia a Dio, realizzando la terza benedizione, dobbiamo preliminarmente studiare la relazione che esiste tra gli esseri umani e la creazione dal punto di vista della natura interiore e della forma esteriore.
Dio creò la natura, prima degli esseri umani, esprimendo in essa taluni riflessi parziali della natura interiore e della forma esteriore che Egli aveva concepito per l'uomo. Di conseguenza, l'uomo contiene in sé la sommatoria delle essenze di tutte le cose. Ecco perché l'uomo viene chiamato microcosmo del cosmo.
Nel creare gli esseri viventi, Dio iniziò dalle creature di ordine inferiore. Nel corso del tempo, Egli creò animali di grado più elevato, con funzioni biologiche più complesse, per culminare la Sua opera, al livello più alto, con gli esseri umani. Perciò, l'uomo contiene tutti gli elementi, le strutture e le qualità che si trovano negli animali. Le corde vocali dell'uomo, ad esempio, sono così versatili da poter imitare il verso di qualsiasi animale. Poiché il corpo umano contiene tutte le linee e le curve più belle della creazione, un artista affina la sua arte disegnando modelli di nudo.
Pur avendo differenti strutture e funzioni, gli esseri umani e le piante sono simili nel fatto di essere formati di cellule. Nell'uomo possiamo trovare tutti gli elementi, le strutture e le caratteristiche delle piante. Le foglie delle piante, ad esempio, corrispondono per sembianze e funzioni ai polmoni dell'uomo: come le foglie assorbono anidride carbonica dall'aria, i nostri polmoni assorbono ossigeno. Il tronco e i rami delle piante corrispondono al sistema circolatorio umano, nella loro funzione di fornire nutrimento a tutto il corpo. Lo xilema e il floema corrispondono alle arterie e alle vene dell'uomo, mentre le radici della pianta corrispondono allo stomaco e all'intestino, che assorbono i cibi.
L'uomo fu prodotto con argilla, acqua e aria e, di conseguenza, contiene in sé elementi del regno minerale. Inoltre, la struttura della terra si dimostra simile a quella del corpo umano. La crosta terrestre è coperta di piante, nello strato sottostante esistono corsi d'acqua sotterranei e, ancora più in profondità, c'è un nucleo incandescente ricoperto di un mantello roccioso. Tutto ciò rassomiglia alla struttura del corpo umano, nel quale troviamo la pelle coperta di peli, i vasi sanguigni che scorrono all'interno dei tessuti e il midollo, più all'interno, nelle ossa.
Il significato della terza benedizione di Dio è la perfezione del dominio dell'uomo sulla natura. Per realizzare questa benedizione, si deve stabilire la base delle quattro posizioni del dominio, centrata su Dio. L'uomo e la natura, come partners oggettivi sostanziali di Dio, rispettivamente a livello d'immagine e di simbolo, devono scambiarsi amore e bellezza, fino a unirsi completamente.
La natura è il partner oggettivo, che esibisce in vari modi la natura interiore e la forma esteriore dell'uomo: perciò, l'uomo ideale è stimolato dalla natura e, attraverso la percezione della propria natura interiore e della propria forma esteriore, manifestate in tutta la creazione, prova una gioia immensa. Anche Dio si delizia nell'esperienza dello stimolo che l'universo dà alla Sua natura interiore e alla Sua forma esteriore: ciò è possibile quando l'universo diventa il Suo terzo partner oggettivo, tramite l'unione armoniosa degli esseri umani e della natura. Perciò, quando l'uomo realizza la terza benedizione di Dio, l'intero universo diventa un ulteriore buon partner oggettivo, che dà gioia a Dio. Se lo scopo di creazione di Dio si fosse realizzato in questo modo, si sarebbe stabilito sulla terra un mondo ideale, senza neppure una traccia di peccato. Chiamiamo questo mondo il Regno dei Cieli in terra. Al termine della loro vita nel Regno dei Cieli in terra, le persone sarebbero andate nel mondo dello spirito, dove avrebbero naturalmente goduto della vita eterna nel Regno dei Cieli spirituale.
Da tutto quanto abbiamo discusso finora, possiamo comprendere che il Regno dei Cieli assomiglia a un uomo che abbia perfezionato la propria individualità conformandosi secondo la natura interiore e la forma esteriore originali di Dio. Come nell'individuo i comandi della mente vengono trasmessi a tutto il corpo attraverso il sistema nervoso centrale, facendo sì che il corpo operi coordinatamente per un unico scopo, così, nel Regno dei Cieli, le direttive di Dio verranno trasmesse a tutti i Suoi figli tramite i Veri Genitori dell'umanità, guidando tutti a vivere in armonia.

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