Lo scopo della creazione
Lo scopo della creazione
dell'universo
È scritto nella Bibbia che,
dopo che Dio ebbe completato ciascun giorno della creazione,
“E Dio vide che questo era buono” - Gn. 1:4-31
Questo ci fa comprendere
come Dio volesse che le Sue creazioni fossero i partners oggettivi,
manifestazioni della bontà, di cui Egli potesse essere soddisfatto. In che modo
la creazione dà a Dio la gioia più grande?
Creare gli esseri umani fu
per Dio il passo finale nella creazione dell'universo. Dio li creò a Sua
immagine, a somiglianza della Sua natura interiore e della Sua forma esteriore,
e diede loro la sensibilità di provare tutti i sentimenti e le emozioni, poiché
aveva intenzione di dividere con loro la Sua gioia. Dopo aver creato Adamo ed
Eva, Dio li benedisse:
“Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra” – Gn. 1:28
Queste sono le tre grandi
benedizioni:
Crescere (divenire maturi e pronti a portare frutto) Moltiplicarsi ed esercitare il dominio sulla creazione.
Se Adamo ed Eva
avessero adempiuto al mandato divino e avessero costruito il Regno dei Cieli, non
c'è dubbio che Dio avrebbe provato la gioia più grande, mentre i Suoi figli e le
Sue figlie avrebbero goduto del mondo del Suo ideale.
In che modo si possono
compiere le tre grandi benedizioni di Dio?
Soltanto con la realizzazione della
base delle quattro posizioni, che è la base fondamentale della creazione. Le
tre grandi benedizioni si realizzano quando tutte le creature, compresi gli
esseri umani, completano la base delle quattro posizioni con Dio al centro.
Questo è il Regno dei Cieli, dove si realizza la somma bontà e Dio prova la
gioia più grande. Proprio questo, in effetti, è lo scopo per cui Dio creò l'universo.
Lo scopo finale
dell'universo, con al centro gli esseri umani, è rendere gioia a Dio. Tutte le
entità hanno scopi duali. Come è stato già spiegato, ogni entità ha due centri
di movimento, uno di natura interiore e l'altro di forma esteriore. Tali centri
servono scopi corrispondenti - a beneficio dell'insieme e a beneficio dell'individuo
- la cui relazione è la stessa che esiste tra la natura interiore e la forma
esteriore. Questi scopi duali sono in relazione tra loro come causa e risultato,
interiore ed esteriore, partner soggettivo e partner oggettivo. Nell'ideale di
Dio, non può esserci uno scopo individuale che non sostenga lo scopo
dell'insieme, né uno scopo dell'insieme che non garantisce gl'interessi del
singolo. La varietà infinita degli esseri dell'universo forma un unico vasto
corpo organico, intessuto di questi scopi duali.
I buoni partners oggettivi
per la gioia di Dio
Per comprendere con la
miglior precisione le questioni riguardanti lo scopo di creazione di Dio, esaminiamo
prima come si produce la gioia. La gioia non è prodotta da un individuo
isolato; essa si origina quando abbiamo un partner oggettivo, in cui si
rispecchiano e si sviluppano la nostra natura interiore e la nostra forma
esteriore. Tramite lo stimolo che ci dà, il partner oggettivo ci aiuta a
sentire la nostra natura interiore e la nostra forma esteriore. Questo partner
oggettivo può essere incorporeo oppure sostanziale. Ad esempio, il partner
oggettivo di un artista può essere un'idea nella sua mente, oppure il dipinto o
la scultura che concretizzano quell'idea. Nel visualizzare la sua idea o
contemplare la sua opera, l'artista è stimolato a sentire la propria natura
interiore e la propria forma esteriore ivi riflesse e prova gioia e soddisfazione.
L'idea, quando è essa sola a fare da partner oggettivo, non è così stimolante,
né riesce a produrre una gioia così profonda, come riesce a fare un'opera
compiuta. La natura degli esseri umani deriva dalla natura di Dio. In maniera
analoga, Dio prova la pienezza della gioia quando viene stimolato dai Suoi
partners oggettivi sostanziali a sentire attraverso di essi la propria natura
interiore e la propria forma esteriore originali.
Come abbiamo già spiegato in
precedenza, il Regno dei Cieli - che si realizza attraverso il compiersi delle
tre grandi benedizioni e lo stabilirsi della base delle quattro posizioni -
diventa il buon partner oggettivo che dà gioia a Dio. Dobbiamo ora comprendere
in che modo il Regno dei Cieli diventi il buon partner oggettivo di Dio.
La prima benedizione di Dio
consiste nella perfezione della personalità.
La mente e il corpo dell'individuo
sono distinte proiezioni e partners oggettivi delle caratteristiche duali di
Dio. Per raggiungere la perfezione del carattere, un individuo deve formare in
sé una base delle quattro posizioni, in cui la mente e il corpo si uniscono
completamente attraverso l'azione di dare e ricevere, con Dio come centro.
Questo tipo di persone diventano i templi di Dio (1 Cor. 3:16), raggiungono la
completa unità con Lui (Gv. 14:20), e acquistano una natura divina; inoltre, sperimentando
come proprio il Cuore di Dio, comprendono la Sua Volontà e vivono in piena
sintonia con essa. La persona che vive nello stato di perfezione individuale si
pone come il partner oggettivo sostanziale della propria mente e, giacché
quest'ultima ha a sua volta come centro Dio, si pone nello stesso tempo come il
partner oggettivo sostanziale di Dio stesso. Sia la mente, sia Dio sono compiaciuti
nello sperimentare la propria natura interiore e la propria forma esteriore
attraverso lo stimolo che proviene dai loro partners oggettivi. Così, gli
esseri umani che realizzano la prima benedizione di Dio diventano gli oggetti
d'amore di Dio e Lo ispirano alla gioia. Provando dentro di sé tutti gli stessi
sentimenti di Dio, quegli esseri umani non potrebbero mai commettere alcun atto
peccaminoso, suscettibile di far soffrire Dio, e quindi non potrebbero mai
cadere.
La seconda benedizione di
Dio doveva essere realizzata da Adamo ed Eva, dopo che essi avessero conseguito
la perfezione individuale come partners oggettivi di Dio, manifestando ciascuno
un aspetto delle caratteristiche duali di Dio. Per costruire la base delle
quattro posizioni nella loro famiglia, Adamo ed Eva dovevano unirsi in
amorevole unità come marito e moglie ed educare i loro figli. Questo sarebbe
stato l'adempimento della seconda benedizione. La famiglia o la società che ha
formato la base delle quattro posizioni in linea con l'ideale di Dio è
modellata sull'immagine di un individuo perfetto. Essa diventa così il partner
oggettivo sostanziale dell'individuo che vive in unità con Dio e, di conseguenza,
diventa anche il partner oggettivo sostanziale di Dio. L'individuo e, allo
stesso modo, Dio provano gioia quando percepiscono in tale famiglia o comunità
la manifestazione della propria natura interiore e della propria forma esteriore.
Quando si realizza la seconda benedizione di Dio, questa famiglia o comunità
diventa anch'essa un buon partner oggettivo, che dà gioia a Dio.
Per esaminare in che modo
l'essere umano stabilisca un buon partner oggettivo, capace di dare gioia a
Dio, realizzando la terza benedizione, dobbiamo preliminarmente studiare la
relazione che esiste tra gli esseri umani e la creazione dal punto di vista
della natura interiore e della forma esteriore.
Dio creò la natura, prima
degli esseri umani, esprimendo in essa taluni riflessi parziali della natura
interiore e della forma esteriore che Egli aveva concepito per l'uomo. Di
conseguenza, l'uomo contiene in sé la sommatoria delle essenze di tutte le
cose. Ecco perché l'uomo viene chiamato microcosmo del cosmo.
Nel creare gli esseri
viventi, Dio iniziò dalle creature di ordine inferiore. Nel corso del tempo,
Egli creò animali di grado più elevato, con funzioni biologiche più complesse,
per culminare la Sua opera, al livello più alto, con gli esseri umani. Perciò,
l'uomo contiene tutti gli elementi, le strutture e le qualità che si trovano
negli animali. Le corde vocali dell'uomo, ad esempio, sono così versatili da
poter imitare il verso di qualsiasi animale. Poiché il corpo umano contiene
tutte le linee e le curve più belle della creazione, un artista affina la sua
arte disegnando modelli di nudo.
Pur avendo differenti
strutture e funzioni, gli esseri umani e le piante sono simili nel fatto di
essere formati di cellule. Nell'uomo possiamo trovare tutti gli elementi, le
strutture e le caratteristiche delle piante. Le foglie delle piante, ad esempio,
corrispondono per sembianze e funzioni ai polmoni dell'uomo: come le foglie
assorbono anidride carbonica dall'aria, i nostri polmoni assorbono ossigeno. Il
tronco e i rami delle piante corrispondono al sistema circolatorio umano, nella
loro funzione di fornire nutrimento a tutto il corpo. Lo xilema e il floema corrispondono
alle arterie e alle vene dell'uomo, mentre le radici della pianta corrispondono
allo stomaco e all'intestino, che assorbono i cibi.
L'uomo fu prodotto con
argilla, acqua e aria e, di conseguenza, contiene in sé elementi del regno
minerale. Inoltre, la struttura della terra si dimostra simile a quella del
corpo umano. La crosta terrestre è coperta di piante, nello strato sottostante
esistono corsi d'acqua sotterranei e, ancora più in profondità, c'è un nucleo incandescente
ricoperto di un mantello roccioso. Tutto ciò rassomiglia alla struttura del
corpo umano, nel quale troviamo la pelle coperta di peli, i vasi sanguigni che
scorrono all'interno dei tessuti e il midollo, più all'interno, nelle ossa.
Il significato della terza
benedizione di Dio è la perfezione del dominio dell'uomo sulla natura. Per
realizzare questa benedizione, si deve stabilire la base delle quattro
posizioni del dominio, centrata su Dio. L'uomo e la natura, come partners
oggettivi sostanziali di Dio, rispettivamente a livello d'immagine e di simbolo,
devono scambiarsi amore e bellezza, fino a unirsi completamente.
La natura è il partner
oggettivo, che esibisce in vari modi la natura interiore e la forma esteriore
dell'uomo: perciò, l'uomo ideale è stimolato dalla natura e, attraverso la
percezione della propria natura interiore e della propria forma esteriore,
manifestate in tutta la creazione, prova una gioia immensa. Anche Dio si delizia
nell'esperienza dello stimolo che l'universo dà alla Sua natura interiore e alla
Sua forma esteriore: ciò è possibile quando l'universo diventa il Suo terzo partner
oggettivo, tramite l'unione armoniosa degli esseri umani e della natura. Perciò,
quando l'uomo realizza la terza benedizione di Dio, l'intero universo diventa
un ulteriore buon partner oggettivo, che dà gioia a Dio. Se lo scopo di creazione
di Dio si fosse realizzato in questo modo, si sarebbe stabilito sulla terra un mondo
ideale, senza neppure una traccia di peccato. Chiamiamo questo mondo il Regno
dei Cieli in terra. Al termine della loro vita nel Regno dei Cieli in terra, le
persone sarebbero andate nel mondo dello spirito, dove avrebbero naturalmente goduto
della vita eterna nel Regno dei Cieli spirituale.
Da tutto quanto abbiamo
discusso finora, possiamo comprendere che il Regno dei Cieli assomiglia a un
uomo che abbia perfezionato la propria individualità conformandosi secondo la
natura interiore e la forma esteriore originali di Dio. Come nell'individuo i
comandi della mente vengono trasmessi a tutto il corpo attraverso il sistema
nervoso centrale, facendo sì che il corpo operi coordinatamente per un unico
scopo, così, nel Regno dei Cieli, le direttive di Dio verranno trasmesse a
tutti i Suoi figli tramite i Veri Genitori dell'umanità, guidando tutti a vivere
in armonia.
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