domenica 23 novembre 2014

Il Periodo dei Giudici e il Periodo delle Chiese Regionali

Il Periodo dei Giudici e il Periodo delle Chiese Regionali
Dopo aver ereditato la missione di Mosè, Giosuè condusse gli Israeliti nella terra di Canaan. Per i 400 anni seguenti, quindici giudici governarono le tribù israelite: i tredici giudici da Othniel a Sansone, ricordati nel libro dei Giudici, oltre a Eli e Samuele. I giudici ricoprirono le varie responsabilità di profeti, sacerdoti e re, che nei periodi successivi divennero oggetto di cariche separate. In questo periodo Israele fu una società feudale senza autorità politica centrale. Nell'Era del Nuovo Testamento, per restaurare il periodo dei giudici tramite condizioni d'indennizzo parallele, fu stabilito il periodo delle chiese regionali. In questo periodo i capi delle chiese regionali - patriarchi, vescovi e abati - guidarono la società cristiana e, come i giudici dell'Era dell'Antico Testamento, ebbero compiti paragonabili a quelli di profeti, sacerdoti e re. Come già al tempo dei giudici, la società cristiana di questo periodo fu una società feudale, soggetta a tali autorità locali.
Nell'era in cui, prima della venuta di Gesù, Dio aveva lavorato con la Prima Israele per stabilire la fondazione nazionale per il Messia sia spiritualmente che fisicamente, politica, economia e religione avevano teso a concentrarsi sulla dimensione nazionale. Al contrario, nell'era dopo la venuta di Gesù, i Cristiani costruirono un regno spirituale sotto la guida di Gesù, imperniato sulla fondazione spirituale per il Messia e, servendo Gesù risorto come Re dei Re, oltrepassarono con la loro dedizione i limiti dei confini nazionali. Perciò il regno spirituale di Gesù, anziché rimanere ristretto a una specifica nazione, si diffuse in tutte le regioni del globo.
Il periodo dei giudici ebbe inizio quando gli Israeliti, liberati dalla schiavitù in Egitto ed entrati nella terra di Canaan con la generazione più giovane saldamente unita sotto la guida di Giosuè e Caleb, suddivisero il territorio tra i clan e le tribù e, stabilendosi in villaggi uniti attorno ai giudici, consolidarono la nazione scelta e stabilirono una semplice società feudale. Allo stesso modo, il periodo delle chiese regionali dell'era cristiana cominciò dopo la liberazione del Cristianesimo dalla persecuzione dell'Impero Romano, il mondo satanico. I Cristiani predicarono il Vangelo ai popoli germanici, molti dei quali erano immigrati nell'Europa occidentale per sfuggire all'invasione degli Unni. Nei nuovi territori dell'Europa occidentale, Dio educò le tribù germaniche come nuovo popolo scelto e stabilì una prima forma di società feudale, che sarebbe poi maturata nel feudalesimo del Medio Evo.
Come s'è già detto, gli Israeliti, nel mettersi in viaggio verso Canaan, costruirono innanzitutto il Tabernacolo come simbolo del Messia e oggetto della condizione per determinare chi avrebbe avuto la posizione di Abele per la fondazione di sostanza.1 Nel periodo dei giudici, gli Israeliti avrebbero dovuto esaltare il Tabernacolo e obbedire alle direttive dei giudici. Invece, anziché distruggere le sette tribù canaaniti, gli Israeliti vissero con loro, furono influenzati dai loro costumi e finirono addirittura per adorare i loro idoli, insinuando così grande confusione nella propria fede. Parallelamente, nel periodo delle chiese regionali, i Cristiani dovevano esaltare la Chiesa, come immagine del Messia, e seguire le direttive dei vescovi e dei vertici monastici. La Chiesa era l'oggetto della condizione per determinare chi avrebbe avuto la posizione di Abele. Invece, i Cristiani furono influenzati dalla religione e dalla cultura delle tribù germaniche pagane, e crearono così grande confusione nella fede cristiana.

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